Il crollo di parte della cinta muraria protagonista delle polemiche. Monselice Ambiente e Società critica la Giunta Bedin per la gestione della situazione
Sono trascorsi due anni e un mese da quando una porzione della cinta muraria di Parco Buzzaccarini a Monselice è crollata: era il 9 gennaio 2021. Il crollo, avvenuto di notte, non aveva causato danni a persone o abitazioni circostanti ma i calcinacci aveva invaso la carreggiata di via Vo' de Buffi. In quell'occasione i consiglieri di opposizione Biscaro, Bozza, Giuliani, Mamprin, Miazzi e Muttoni lo avevano definito un "disastro annunciato" sulla scorta delle diverse segnalazioni presentate a Palazzo Tortorini nel corso degli anni. Dal canto suo, l'amministrazione aveva provveduto a mettere in sicurezza l'area e la cinta muraria attorno al punto del crollo, mettendo a punto nei uno studio di fattibilità preliminare agli interventi per il restauro e recupero della cinta. Qual è la situazione attuale? "Al di là degli annunci e delle rassicurazioni, siamo ancora in fase di validazione dei progetti, ma nel concreto non si è letteralmente mossa una pietra" hanno evidenziato da Monselice Ambiente e Società. "Malgrado continui solleciti, interpellanze, interventi tutto è rimasto come due anni fa". Dito puntato, quindi, ancora una volta come nel 2021 sulla gestione della situazione da parte della Giunta Bedin. "Il caso delle mura del Parco non rappresenta un caso isolato. In questi anni si è preferito rivolgere un grande impegno amministrativo e finanziario, circa 600 mila euro, per l’implementazione del sistema di sorveglianza, anziché per la cura del patrimonio comune. In questo modo le centinaia di telecamere piazzate ovunque potranno forse documentare i disastri prodotti da quest’amministrazione" si legge in una nota del gruppo Ambiente e Società. "Abbiamo una visione diversa di cosa significhi la sicurezza per i cittadini, di quali siano le priorità di chi vive nella nostra città e quali siano le cure urgenti di cui necessita il nostro patrimonio architettonico". Martina Toso
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