Il nuovo spazio destinato ai giovani atleti delle squadre monselicensi vedrà la luce nel 2024. L'investimento totale è di 400mila euro
Nel 2024 vedrà la luce un nuovo campo da calcio in via Marendole: lo studio di fattibilità è stato di recente approvato a Palazzo Tortorini dalla Giunta Bedin, in seguito a un accordo pubblico privato con la società Real Estate. Lo spazio complessivo di 7 mila metri quadrati permetterà un ampliamento dell'impianto esistente con un campo secondario, in erba sintetica, utile per gli allenamenti degli atleti. L'area, che sarà recintata da una rete metallica e illuminata da proiettori led, potrà ospitare anche partite di calcio a 5 e a 9. Un progetto, quello del nuovo spazio sportivo di via Marendole, che è stato elaborato dall'architetto Iunior Davide Parpagiola su richiesta dell'amministrazione Bedin intenzionata ad ampliare il numero di spazi destinati all'attività sportiva. Nel caso del secondo campo di via Marendole, per renderlo fruibile, è stato scelto il manto sintetico che, a differenza dell'erba naturale, necessita di minori interventi di manutenzione e permette di aumentare il carico di gioco. "Sono soddisfatta di questo ulteriore passo che si concretizzerà ufficialmente tra le opere pubbliche, entro la fine del 2024" ha sottolineato il primo cittadino, Giorgia Bedin"la spesa complessiva è di 400 mila euro. Una spesa a beneficio della collettività e di tutte le squadre giovanili che compongono i vivai delle nostre società sportive". Se già con l'acquisto dell'area che ospiterà il nuovo campo era stato compiuto un passo importante, è con la recente approvazione dello studio di fattibilità che l'iter procedurale ha raggiunto un punto di svolta verso la concretizzazione. A questo punto, non resta che procedere con il progetto definitivo-esecutivo che costituisce la tappa preliminare all'esecuzione dei lavori. Una nuova area di gioco e allenamento che andrà ad aggiungersi a quelle già esistenti ai piedi della Rocca e che interesserà soprattutto le squadre giovanili. "Già dallo studio di fattibilità tecnico economica si desume come la scelta tecnica, tra le alternative possibili, sia quella che presenta il miglior rapporto tra costi complessivi da sostenere e benefici attesi per la collettività" fanno sapere da Palazzo Tortorini. Martina Toso
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