Diretta dei consigli comunali: sì, ma ad una condizione. A farlo deve essere esclusivamente il Comune. E’ quanto emerso da uno degli ultimi consigli comunali di Este, dove una forte posizione delle minoranze ha condizionato una volontà espressa all’amministrazione comunale. La giunta di Roberta Gallana ha autorizzato la ripresa e la diretta video delle assemblee a qualsiasi cittadino. Smartphone in mano, chiunque d’ora in poi potrà dunque registrare la seduta di consiglio e pubblicarla ovunque vuole, ad esempio in Facebook. C’è però un limite notevole. La quasi totalità dell’opposizione, infatti, ha invocato il diritto alla privacy. Così è stato per Pd, Civiche d’Este e pure Movimento 5 Stelle. Tutti, ad eccezione di Carlo Zaramella di Este Sicura, hanno vietato la ripresa dei propri volti e interventi. “Sia l’ente comunale a provvedere alla registrazione della seduta. In questo modo i filmati potranno essere pescati e utilizzati da qualsiasi cittadino”, è stata la posizione condivisa da quasi tutta la minoranza. Nel corso dello stesso consiglio Zaramella e Francesco Roin del M5S hanno presentato due diverse mozioni con cui, tra le varie cose, si è impegnata l’amministrazione comunale a istituire la diretta streaming del consiglio e la messa a disposizione dei filmati all’interno del sito internet del Comune. I due documenti sono stati approvati. Trasparenza sì, dunque, ma con dei limiti: a garantirla deve essere il Comune. Il perché lo spiega lo stesso Roin del M5S: “Il rischio di bagarre durante le sedute con più cittadini che volessero filmare, nonché il rischio di un uso distorto e parziale dei contenuti registrati da parte di soggetti che potessero strumentalizzare gli interventi e i contenuti soggettivi estrapolandone parti o contenuti parziali non oggettivi, ci hanno indotto chiarire le modalità e gli estremi dello streaming puntualizzando quindi non il diniego alle riprese dei cittadini presenti nei consigli comunali, bensì l’uso inappropriato che ne potrebbero fare”. Critico, su questo, il sindaco Gallana: “Sono stata stupita anch’io che il diniego sia avvenuto da una forza che ha sempre fatto della trasparenza il suo cavallo di battaglia. Da parte mia non ho alcun problema per eventuali riprese da parte di chiunque, anche perché ricordo che le sedute consigliari sono pubbliche”. Di Nicola Cesaro
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter