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A Este nasce un nuovo spazio pubblico tra archeologia, cultura e sostenibilità

Rinascita dell'area archeologica dell'Olmo: un nuovo spazio culturale e sociale per riscoprire la storia cittadina

area archeologica olmo

Uno spazio pubblico culturale e sociale, con la creazione di un’aula didattica all’aperto, di uno spazio per rappresentazioni teatrali, di un chiosco e di un orto didattico: l’area archeologica dell’Olmo, considerata uno dei “vuoti urbani” della città, cambia volto. Non solo, un progetto di pavimentazione riporterà in superficie i resti archeologici della Domus dei Signini e valorizzerà il Decumano Massimo. L’intervento era già stato annunciato una decina di anni fa dall’ex sindaco Giancarlo Piva e oggi, grazie a un contributo di 200 mila euro da parte del bando “Luoghi non comuni” della Fondazione CaRiParRo, a cui si aggiungono 100 mila euro messi a disposizione dal Comune, finalmente la progettualità diventerà realtà. Si tratta di un cantiere che porterà alla riqualificazione e all’apertura al pubblico di una delle aree archeologiche e verdi più importanti di Este, oggi delimitata da una recinzione, attraverso anche la collaborazione con alcune associazioni del territorio per la successiva promozione socio-culturale e ambientale dell’area. Non si tratterà quindi di un semplice spazio verde, ma di un vero e proprio luogo della memoria collettiva, che ospiterà anche aree per la socialità, laboratori, eventi culturali e attività all’aperto: «La Fondazione, con la sua consueta sensibilità, ha saputo cogliere l’anima del progetto, condividendo che il nuovo parco dell’Olmo sarà uno spazio inclusivo, accessibile a tutti, in cui storia e natura si incontrano: un giardino archeologico in cui le antiche tracce della città romana di Ateste saranno evocate nel disegno del suolo e rese comprensibili attraverso percorsi sensoriali, segnaletica interattiva e installazioni didattiche» spiega il sindaco Matteo Pajola «un nuovo spazio pubblico dove la storia millenaria di Este torna a parlare alla comunità di oggi e di domani. L’area tra via Olmo e via Salute si prepara a diventare un altro luogo simbolo della rigenerazione cittadina, frutto di una visione strategica e sostenibile per il futuro, in un periodo storico di grandi trasformazioni per la nostra città» conclude il primo cittadino. L’assessora all’ambiente Beatrice Andreose pone l’accento anche sulla valorizzazione dei beni archeologici: «Il polmone verde vicino del centro storico sarà anche uno spazio di socialità per la comunità atestina, dove sono previsti un’aula didattica all’aperto, uno spazio per rappresentazioni teatrali, un chiosco e un orto didattico. L’intervento di recupero dell’area prevede di riportare “artificiosamente” in superficie i resti archeologici individuati nelle campagne di scavo, ovvero le planimetrie della sottostante Domus dei Signini, e la valorizzazione del Decumano Massimo. Attraverso pavimentazioni in terra di differenti colori si percepirà la partizione dei vani della Domus, tra le più importanti dell’Ateste romana» conclude Andreose.

Giada Zandonà 

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