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Scontro in consiglio sull’area del capitello: “Non svendete la storia di Este”

L’opposizione contesta l’inserimento del giardino dell’hotel Beatrice nel piano delle alienazioni

Roberta Gallana

Roberta Gallana

L’area verde adiacente all’hotel Beatrice, che ospita un capitello mariano, è stata inserita nel piano delle alienazioni. La consigliera di opposizione Roberta Gallana esprime forte preoccupazione per il destino del sito: «È un luogo caro agli estensi e non deve essere venduto». Nel consiglio comunale della scorsa settimana, l’appezzamento di circa 1800 metri quadrati è stato inserito nell'elenco dei beni disponibili per la vendita con il voto favorevole della maggioranza, del consigliere di opposizione Paolo Rosin, con l’astensione della consigliera Lucia Mulato e il voto contrario di Gallana. «La mia più ferma condanna va a questa operazione. L’area, da ben sessant’anni, è adibita a giardino dell'albergo Beatrice ed è arricchita dalla presenza di un capitello votivo dedicato alla Madonna Immacolata. Rappresenta un luogo sacro e di profonda devozione per numerosi cittadini di Este» sottolinea la consigliera «Così si sta aprendo la strada alla sua potenziale vendita. Il consigliere Stefano Stoppa, in consiglio comunale, si è arrampicato sugli specchi parlando solo di affitto. Allora perché è stata deliberata anche la possibile vendita? Questa decisione è incomprensibile e irrispettosa del valore sacro e affettivo che quest'area riveste per la comunità». Secondo Gallana, l’operazione risponderebbe agli interessi dei privati: «Obbedisce unicamente a logiche speculative, favorendo eventuali operatori immobiliari a discapito del bene comune e della storia del territorio». Per la consigliera, la vendita dell'area comporterebbe una commistione con la proprietà privata dell’albergo e del parco, che negli anni sono diventati un tutt’uno: «I proprietari si troverebbero a confinare con un privato anziché con il Comune, una situazione che potrebbe generare ulteriori criticità nella gestione e fruizione del parco stesso». Il consigliere Stoppa, invece, spiega di aver semplicemente regolarizzato una situazione: «Il provvedimento recepisce un bene che non era stato inserito nel piano degli immobili. Non lo abbiamo fatto in vista di una futura alienazione, ma per la sua patrimonializzazione, cioè per attribuirgli un valore». Stoppa precisa che l’affitto dell’area da parte degli attuali utilizzatori scadrà nel 2026: «In quella data rinnoveremo il contratto di affitto e questo dimostrerà che quanto insinuato da Gallana non è vero. Si tratta di un bene che doveva essere inserito nel patrimonio del Comune, e la valorizzazione può avvenire sia tramite l’alienazione che con l’affitto attualmente in essere» conclude Stoppa.

Giada Zandonà 

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