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Un nuovo volto per Este: l'area 'Riccio' rinasce come Officina della Conoscenza

Il cantiere che trasforma un ex deposito in un'officina della conoscenza tra arte, cultura e spazi verdi

riqualificazione area riccio

riqualificazione area riccio

Un grande telo di protezione sul murales del Riccio di Bordalo II, calcinacci e operai al lavoro, mattoni accatastati con la targhetta della parte di struttura a cui appartengono, tetti in legno abbattuti, strutture di mattoni portanti tra le murature restanti. Così appare oggi il cantiere da 3 milioni di euro per la riqualificazione dell’area San Girolamo, conosciuta da tutti come “Riccio”. Da alcuni mesi gli operai, guidati dall’ingegnere Dario Gambarotto, stanno cambiando il volto dell’area che da ex deposito delle corriere diventerà un’“Officina della Conoscenza”, con parcheggi e spazi verdi. Lo spazio, di circa 1300 metri quadrati, sarà un luogo di cultura, svago, formazione e lavoro, che ospiterà laboratori di co-working, startup innovative e anche alcuni appartamenti da mettere a disposizione come foresteria per le numerose attività che verranno proposte. Ad oggi il cantiere si è concentrato sull’abbattimento delle parti cedevoli della struttura esistente, che mostra muri di varie fattezze e materiali, rivelando interventi di costruzione e ricucitura dall’Ottocento sino agli anni ’80. I tetti in legno e lamiera sono stati eliminati e una parte dei materiali che si potevano recuperare ora è al vaglio dei lavoratori per essere riutilizzati nella ricostruzione, come disposto dalla soprintendenza. La parte di copertura vicino al murales del Riccio, invece, deve ancora essere sottoposta a questa lavorazione, data la delicatezza dell’intervento: «Abbiamo coperto da subito l’opera d’arte per tutelarla dal cantiere» sottolinea Gambarotto «ora predisporremo una particolare impalcatura che ci permetterà di eliminare il tetto, cadente e fatiscente, adiacente al “Riccio”. Sarà un’operazione complessa da eseguire con cura e attenzione». L’ingegnere sottolinea come il cronoprogramma dei lavori proceda puntuale e a pieno ritmo: «Abbiamo avuto un confronto anche con i residenti, dato che sono molte le abitazioni adiacenti. Uno degli interventi più lunghi è stato quello del recupero dei materiali, della loro divisione per categoria e catalogazione. A seguire, un altro intervento importante è la messa in sicurezza del fabbricato che, come si vede oggi, è spezzettato nelle parti. Verrà successivamente ricostruito anche attraverso una costruzione interna molto particolare nella zona del “Riccio”». Il sindaco Matteo Pajola sottolinea come questo cantiere cambi il volto di un’area degradata che aveva bisogno di una nuova destinazione: «Abbiamo trovato persone veramente capaci per questo intervento e tra meno di un anno potremmo restituire alla città un luogo di cultura, di verde, di arte e anche uno spazio di parcheggi gratuiti». Il sindaco evidenzia anche l’importanza simbolica del progetto: «È un intervento che riqualifica non solo un’area, ma il modo stesso in cui immaginiamo la città del futuro».

Giada Zandonà

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