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30.07.2025 - 18:45
facebook: Castello di Monselice
I resti della casa del comandante e un manico di coltello in osso intagliato con il volto elegante di una dama medievale vengono svelati dalle ricerche archeologiche nel Colle della Rocca. Un oggetto raro, affascinante, che riaccende il progetto di un museo dedicato agli scavi, proprio dove affiorano le storie più antiche della città e dove il potere militare ha avuto per secoli la sua dimora: nel Mastio Federiciano. Gli archeologi lo avevano intuito: «Qui sotto c’è ancora molto da scoprire». E infatti, scavando, indagando, inseguendo indizi con georadar e mappe digitali, come detective della terra armati di fiuto, pazienza, pennelli e gps, da due anni stanno continuando a riportare alla luce scoperte affascinanti.
Si tratta della squadra di archeologia medievale dell’Università patavina, affiancata da un team internazionale di studenti provenienti da Spagna e Cina, guidata dalla professoressa Alexandra Chavarria Arnau, direttrice degli scavi del Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Padova. Attraverso un protocollo siglato con la Regione Veneto e Veneto Edifici Monumentali, proprietari della sommità del colle, il gruppo sta riportando alla luce importanti testimonianze storiche. «Siamo curiosi di natura, noi archeologi, e dai rilievi del georadar avevamo capito che si celava qualcosa di molto interessante sotto gli strati di terra» spiega Chavarria Arnau.
«Si tratta di una serie di edifici che stiamo identificando, tra cui una struttura che, per forma e materiali, sembra essere la casa del comandante». Lo scavo su questo nuovo edificio è ancora in cors
o, e al momento è emersa una planimetria di circa 10 metri per 5: «Si tratta solo di una piccola parte dell’abitazione. Ora la stiamo studiando e continueremo con successivi scavi in questo perimetro in autunno». La docente mette l’accento su un’altra scoperta che riguarda i materiali di vita quotidiana: «Questi ritrovamenti sono interessanti per il fatto che la Rocca non è solo un sito di fortificazioni e difesa, ma un centro vitale dove si intrecciavano politica, strategia e vita privata. La possibilità che questo edificio fosse abitato da una figura di grande importanza per la zona conferisce un ulteriore valore.
E lo dimostrerebbero alcuni frammenti di ceramica da tavola e un oggetto molto lussuoso riportato alla luce: si tratta del manico di un coltello in osso che rappresenta una donna nobile del 1200-1300» continua con entusiasmo Chavarria. «Mi auguro che con la prosecuzione degli scavi si pensi anche alla creazione di un nuovo museo, magari sulla Rocca stessa».
Ogni edificio e reperto che gli archeologi ritrovano accresce l’importanza del Colle della Rocca, rendendolo sempre più attrattivo per visite, studio, ricerca e conoscenza del territorio: «Questo sito è fondamentale per comprendere la storia tra l'anno 1000 e il 1300. Ci sono tante potenzialità ancora da indagare, che valorizzeranno Monselice e la sua attrattiva turistica» conclude la docente.
Giada Zandonà
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