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Monselice. Miazzi chiede chiarezza su Roncello e sui legami con Vitali

Miazzi accende i riflettori sui conti di Roncello Capital

Monselice. Miazzi chiede chiarezza su Roncello e sui legami con Vitali

Il consigliere comunale Francesco Miazzi, da sempre attento alla questione dei cementifici e autore di un’interpellanza con i colleghi Niccolò Ruffin e Giannino Scanferla, apre il vaso di Pandora e mette in luce alcune falle della reale consistenza economica della Roncello Capital srl, la società che ha ufficializzato l’acquisto del sito di Italcementi e che promette un’operazione di oltre 100 milioni di euro per l’abbattimento del sito a cui seguirà la costruzione di capannoni produttivi e campi fotovoltaici. «La Roncello nel 2023, con zero dipendenti, ha un fatturato di poco meno di 1 milione e mezzo di euro e risulta interamente partecipata dalla Vitali Spa, con sede a Bergamo, finita alla ribalta della stampa per un’operazione della guardia di finanza che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei fratelli Massimo e Cristian Vitali per bancarotta fraudolenta e al sequestro preventivo di 50 milioni di euro in quote societarie» spiega Miazzi. Per l’ambientalista, pur trattandosi di un’indagine in corso e non di una sentenza definitiva, i fatti emersi rappresentano un campanello d’allarme: «Un allarme che non può essere ignorato nel prosieguo dell’iter amministrativo riguardante l’area ex Italcementi. Chiediamo quindi all’amministrazione se fosse a conoscenza di questa situazione, della reale consistenza economica della Roncello e del legame con Vitali e se vorranno approfondire questa questione che potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’intera operazione prospettata».

(g.z.)

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