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Este in fiore sfida il covid

Este_in_fiore_2019 foto

Este in fiore

La città tornerà vestirsi di fiori per l’appuntamento più atteso dell’anno. La giunta Gallana sfida il virus e conferma l’edizione 2021 di “Este in fiore”, la tradizionale kermesse florovivaistica che attira centinaia di espositori e migliaia di visitatori e che l’anno scorso è saltata proprio a causa del Covid.

Este in fiore Este in fiore
La buona notizia arriva direttamente dalla prima cittadina Roberta Gallana, anche se è chiaro che l’emergenza epidemiologica ancora in atto inciderà sulla portata della manifestazione. «La rassegna verrà allestita all’interno della cinta muraria e sarà contingentata, nel rispetto della normativa vigente» – annuncia la sindaca. Non ci saranno bancarelle di fiori nelle piazze e nelle vie del centro storico ma in compenso l’idea è di coinvolgere maggiormente la cittadinanza. «C’è bisogno di dar sfogo alla creatività e alla partecipazione – prosegue la Gallana –. Gli allestimenti delle piazze renderanno piacevoli le passeggiate primaverili che, ci auguriamo, possano essere vissute in serenità senza le restrizioni di questi mesi».

L'ultima edizione nel 2019

L’ultima edizione è stata quella del 2019 quando la kermesse ha festeggiato i suoi 18 anni su un palcoscenico d’eccezione: Palazzo Madama, sede del Senato. Tra le novità più importanti di quell’anno, la scelta di aggiungere un giorno in più ai tre canonici, nella speranza di superare quota 100mila visitatori. Invece il contatore delle presenze si era fermato a 70mila per colpa del maltempo. Dell’edizione 2019, che aveva come tema il binomio “Natura e arte”, rimane traccia nella scritta “I love Este” oggi posizionata in piazza Trento. L’anno scorso, l’emergenza sanitaria aveva costretto ad annullare la manifestazione, in calendario in pieno lockdown, ma l’amministrazione non aveva rinunciato del tutto ai fiori, regalando orchidee agli operatori della casa di riposo Fondazione Santa Tecla e della Fondazione Irea Morini Pedrina, attiva sul fronte delle disabilità. Anche le strutture si erano rivestite di fiori, con gerani colorati alle finestre. A luglio invece, l’allestimento di un’oasi in piazza Maggiore, pensata per invogliare le persone a frequentare il centro storico nelle sere d’estate, aveva sollevato un polverone di critiche: in molti si erano chiesti se valesse davvero la pena spendere 40mila euro per quel giardino a fronte delle tante necessità economiche figlie della pandemia. Maria Elena Pattaro
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