Biometano a Cavarzere: ancora scontro politico sull’impianto di otto ettari che preoccupa la città
PD Cavarzere
Si è svolta mercoledì 6 luglio, presso la sede PD di Cavarzere, la conferenza stampa indetta dai consiglieri comunali del Partito Democratico. Il motivo dell’incontro è stato quello di discutere assieme a cittadini e associati sulla possibile, e non molto remota, realizzazione di un impianto biometano – sarebbe il più grande in Veneto – a meno di un chilometro in linea d’aria dal centro di Cavarzere, nella zona di Ca’ Venier. Erano presenti l’ex primo cittadino di Cavarzere, Henri Tommasi, con alcuni ex assessori nonché consiglieri comunali: Heidi Crocco, Paolo Fontolan e Fabrizio Bergantin. La critica, espressa in più di un’occasione, viene confermata senza alcuna remora: “L’amministrazione attuale non sta informando né la minoranza né i cittadini su che cosa stia realmente facendo per contrastare questa decisione da parte della Regione Veneto. Questo ci fa pensare, nonostante il sindaco Munari affermi il contrario, una certa affinità con i progetti regionali” fa notare la segretaria del Pd locale Crocco. Infine, il suo intervento è volto a sottolineare come questa non è e non deve essere una battaglia di colori e partiti: “Noi, come minoranza, vogliamo delle risposte. Lo meritano i cittadini di Cavarzere. Vogliamo capire perché proprio a Cavarzere. Chiediamo che l’amministrazione prenda atto della situazione messa in luce anche dall’Ulss e intervenga sulla decisione, anche con atti politici se dovessero servire per richiedere un cambio di scelta della regione.” L’impianto, come è stato sottolineato a più riprese durante la riunione, dovrebbe occupare otto ettari di terreno nei pressi di un centro abitato, vicino alla scuola materna e a un’oasi protetta, con una produzione dicirca quarantamila tonnellate di biometano all’anno. Dati che hanno attirato l’attenzione dell’Ulss 3, la quale ha evidenziato alcuni punti critici, nello specifico “una significativa occupazione del terreno e l’inquinamento che ne seguecon il problema delle emissioni odorigene che supererebbero i livelli massimi consentiti”. Un allarme e dure critiche che richiama sull’attenti il sindaco attuale, Pierfrancesco Munari, che in un post Facebook tuona: “Scusate ma chi è favorevole all’impianto in quel sito? Nessuno. Tantomeno il sottoscritto e la mia amministrazione che sta facendo tutto il possibile per opporsi, non con proclami popolari ma con atti formali.E se ci sarà da fare un comitato per il NO o qualche manifestazione per esprimere contrarietà, fidatevi che sarò il primo adaderire e in prima fila”. Idee non dissimili a quelle espresse da alcuni cittadini presenti all’incontro: “Bisogna intervenire con ogni mezzo a disposizione, prima che sia troppo tardi”. Samuele Contiero
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