Henri Tommasi rimane in una posizione interlocutoria in attesa di vedere gli atti, “mi esporrò una volta che avrò visto la documentazione” afferma ma anticipa qualche precisazione rispetto alle critiche che gli vengono mosse
L’ex sindaco di Cavarzere Henri Tommasi, chiamato in causa, rimane in una posizione interlocutoria, desideroso di rispondere alle accuse che gli vengono mosse ma in attesa di vedere prima gli atti. “Sicuramente ho tantissime cose da dire – afferma Tommasi - mami riservo prima di vedere la documentazione. Da quello che sento e che leggo, si fa riferimento a due debiti fuori bilancio – San Silvestro e quello relativo al Ponte di Boscochiaro - per 1milione e 200mila euro complessivi ma sono numerose le precisazioni e le sottolineature per definire in modo chiaro le due questioni. Nel primo caso all’epoca dei fatti, maggio 2011, io non ero sindaco ma nemmeno consigliere comunale e mi si attribuisce una responsabilità che di fatto è dell’allora amministrazione Parisotto”.“Per quanto riguarda il Ponte “Piccoli angeli” di Boscochiaro – prosegue a caldo - al momento non posso ignorare le tante affermazioni fuori luogo che ho ascoltato: che il ponte è un’opera inutile, troppo costosa.Forse è bene ribadire la realtà del vecchio ponte, del tutto inadeguato, pericolante e pericoloso. La realizzazione del nuovo ponte, del resto, era un’opera la cui necessità era condivisa anche dalla popolazione cavarzerana che, in occasione della mia ricandidatura tra il 2015 e il 2016, mi aveva premiato con la conferma a sindaco, nonostante la dura campagna elettorale dei miei avversari, l’attuale maggioranza che oggi governa Cavarzere, che aveva impostato una ferrea battaglia opponendosi proprio alla realizzazione del Ponte di Boscochiaro. Io avevo incontrato la cittadinanza, anche nella frazione, in più occasione per spiegare appunto la necessità di realizzare questo nuovo ponte, raccogliendo l’approvazione dei cavazerani”.“Infine - conclude l’ex sindaco - tengo a puntualizzare che una parte della somma, quasi 100 mila euro, erano già stati riconosciuti da noi in corso di giudizio perché era un pagamento finale che noi dovevamo ancora effettuare e che eravamo già disponibili a pagare e lo avevamo già messo a bilancio. Avevamo poi un fondo rischio, come è consuetudine in caso di cause di ricorso. Complessivamente avevamo già stanziato quasi 250 mila euro, se poi l’attuale maggioranza li ha destinati ad altro, questo è un altro discorso”. Ornella Jovane
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