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Distruzione e rinascita della città, una pagina da non dimenticare

Cavarzere ha ricordato nelle scorse settimane una delle pagine più dure del suo passato

Distruzione e rinascita della città, una pagina da non dimenticare

Il momento della scopertura della lapide

E’ stata scoperta una lapide. L’ambasciatore Claudio Bisognero, figlio del generale Riccardo, ha ricordato i momenti della Liberazione dai fascisti e dai nazisti

Centinaia di persone hanno commemorato in piazza a Cavarzere il 27 aprile scorso l’80° anniversario della “Distruzione e ricostruzione della città” a causa dei bombardamenti alleati nel periodo conclusivo della Seconda Guerra Mondiale. È stata scoperta e benedetta una lapide a memoria delle vittime e del sacrificio del paese. La cerimonia si è svolta in Piazza Vittorio Emanuele II e sotto il porticato di Palazzo Barbiani. All’evento hanno partecipato autorità civili, militari e religiose, oltre a una folta rappresentanza di cittadini e associazioni del territorio ed esponenti dei Comuni dell’area. Sotto i bombardamenti anglo-americani tra il luglio del 1944 e l’aprile del 1945 perirono 74 civili. Centinaia di famiglie persero tutto. Il paese fu praticamente raso al suolo: oltre 680 abitazioni e 18 edifici pubblici, inclusi il Duomo di San Mauro e il Municipio, furono distrutti. I bombardamenti furono una scelta deliberata del comando alleato, perché si tentava di interrompere le linee di rifornimento e la logistica della Wehrmacht, l’esercito tedesco occupante. In particolare, si puntava a distruggere i ponti sull’Adige. Ospite d'onore, è stato l' ambasciatore Claudio Bisogniero, figlio del generale Riccardo Bisogniero che guidò la liberazione della città nel 1945. Accanto a lui il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, i parlamentari Paolo Borchia, Antonio De Poli, Raffaele Speranzon, Bartolomeo Amidei, Giorgia Andreuzza e Sergio Vallotto, l’assessore regionale Francesco Calzavara e i consiglieri regionali Marco Dolfin, Luca Pavanetto e Fabiano Barbisan. Il saluto della Città Metropolitana di Venezia è stato portato dal vicesindaco Silvia Susanna.

Per le città gemellate c’erano il sindaco Enzo Salera per Cassino, Elena Piastra per Settimo Torinese e Bogdan Kelichavyi per Kopycynci. “Mio papà - ha spiegato l’ambasciatore Bisogniero - era felice di tornare sempre a Cavarzere quando era invitato. Era orgoglioso che a liberare Cavarzere dall’occupazione nazifascista sotto il suo comando fosse stato un reparto italiano, il gruppo di combattimento Cremona, in appoggio alle forze alleate”. L’ambasciatore ha anche ricordato la figura di Flavio Busonera, partigiano, medico martire della violenza fascista (fu impiccato a Padova nel 1944), figura di spicco della Resistenza a Cavarzere. "Con il cuore gonfio di emozione, abbiamo celebrato - ha detto nell’occasione il sindaco Pierfrancesco Munari - l'ottantesimo anniversario della distruzione e ricostruzione della nostra Città. Un momento storico che mi auguro possa trovare compimento con il riconoscimento ufficiale che abbiamo chiesto con forza al Presidente della Repubblica per il sacrificio reso dalla nostra comunità. È stato un privilegio ospitare figure così importanti e vedere una così grande partecipazione da parte della cittadinanza. Questa giornata resterà indelebile nella memoria di Cavarzere". Il parroco don Andrea Rosada ha dato la benedizione alla lapide commemorativa e a tutta la giunta e il consiglio comunale, compresi i giovani del Consiglio dei ragazzi e delle ragazze guidato dal baby sindaco Pietro Pescarolo. Per tutta la manifestazione il Coro Tullio Serafin e la Banda Musicale Cittadina di Cavarzere hanno regalato momenti di grande intensità.

Alessandro Abbadir

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