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Chiude la Fashion Star, tutti i dipendenti a casa

Il sindacato Femca Cisl annuncia un’altra tegola per l’occupazione nel cavarzerano

Chiude la Fashion Star, tutti i dipendenti a casa

il sindacalista Francesco Coco

Francesco Coco (Femca Cisl):“Negli ultimi anni si è perso circa il 60 per cento delle aziende e crediamo che a non rendere attrattivo il territorio, sia proprio questo meccanismo di imprenditoria”.

Altra chiusura nel settore tessile a Cavarzere.

Stavolta tocca alla Fashion Star di Jie Yongshi, azienda avviata circa due anni fa che lavora con grossi marchi del settore, che il mese scorso ha consegnato le lettere di licenziamento alla ventina di lavoratrici, scrivendo che l’impresa cesserà di esistere. Il fatto ha preoccupato, e non poco, la Femca Cisl Venezia (Federazione energia, moda, chimica e affini) perché, rileva il segretario generale di categoria, Francesco Coco “da circa un decennio è diventato leader nel settore delle chiusure e riaperture, con cadenza biennale o triennale, di ditte del comparto tessile”. “Da anni - spiega Francesco Coco - come Femca Cisl denunciamo questa anomalia con appelli e inviti a trovare una via d’uscita sia alle istituzioni locali che agli organi competenti. Ad oggi nulla è cambiato. C’è un meccanismo ormai strutturato, che permette alle aziende di addossare i costi e la gestione dei fallimenti tutto a carico della collettività. La Fashion Star ha da sempre mostrato segnali strani, a partire dal non voler usare gli ammortizzatori sociali quando vi era la necessità, dicendo alle persone che pur di non avviare la procedura della cassa integrazione, si sarebbe fatto carico degli stipendi. Un film già visto in passato”. Non solo, le dipendenti della Fashion Star arrivano già da altre esperienze di fallimenti aziendali pregresse e questa sarebbe un’altra tegola. Insomma una storia che si ripete. “Ma noi vorremmo anche capire - si chiede Coco - perché in uno stesso luogo, aprono e chiudono attività di continuo. Le aziende committenti lo sanno. Negli ultimi anni si è perso circa il 60 per cento delle aziende e crediamo che a non rendere attrattivo il territorio, sia proprio questo meccanismo di imprenditoria. Ad oggi, i dati preoccupanti sono dovuti a diversi fattori, quello occupazionale e quello dello spopolamento dei giovani ma soprattutto quello del reperimento di nuove risorse. I giovani non credono più al nobile mestiere del comparto tessile in quanto da anni vedono sparire e riapparire aziende. Anche questa è una forma strutturata di precarietà e di sicuro va attenzionata dagli organi competenti”. E il futuro del tessile a Cavarzere e dintorni continua a preoccupare la sigla sindacale di Femca Cisl. Anche il Comune di Cavarzere si è interessato in queste settimane alla preoccupante situazione. Va detto comunque che in tutta l’area metropolitana il comparto del tessile e quello della moda (si pensi ad esempio anche al calzaturiero in Riviera del Brenta) soffre una situazione legata a continue contrazioni del mercato.

Alessandro Abbadir

 

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