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La denuncia di First Cisl
14.08.2025 - 11:41
Ufficio Postale
Nell’area metropolitana di Venezia, diminuisce la presenza degli sportelli bancari. Ma non solo, cala quella dei postali: nel 2024 ne sono stati chiusi cinque uffici. E per i soggetti deboli c’è più di un problema, costretti ad andare altrove per fare le operazioni base. Così si scopre che dopo il Covid, molti servizi sono stati razionalizzati, almeno per le Poste, mentre per le banche c’è proprio un calo di sportelli che, riguarda l’intera penisola. Proprio quest’ultimo aspetto preoccupa di più, perché secondo una ricerca della First Cisl nazionale (su base dati della Banca d’Italia), se a fine 2021 ciascuno dei 44 comuni veneziani vedeva la presenza di un istituto di credito e sei territori avevano almeno uno sportello, al 31 dicembre 2024 troviamo che in 43 su 44 avevano uno sportello ed è salito a nove chi ha solo una filiale. E l’inizio del 2025 non è stato dei migliori, perché quest’ultimo dato è salito a 12. Guardando alle Poste, molte cose sono cambiate negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia; nessun posto di lavoro è andato perso, fra trasferimenti e personale andato in pensione, però dei territori ne hanno risentito. Nello specificoper gli sportelli degli istituti di credito nel Veneziano su 44, manca all’appello solo Cona. “Sotto questo aspetto - spiega il Segretario generale della First Cisl Venezia Matteo Cavallin - la nostra provincia ancora si difende ma i dati recenti sono senza dubbio negativi. Ci preoccupa la concentrazione del sistema, frutto delle operazioni di accorpamento e con probabili riflessi negativi non solo sulle reti di filiali ma anche sulle persone occupate”. Passando alle Poste, dopo il Covid ci sono state delle razionalizzazioni tra gli uffici. L’ufficio di Rottanova di Cavarzere ad esempio ora è aperto il martedì, giovedì e sabato. In generale a mancanza di un rapporto diretto con gli sportelli genera insicurezza”. (a.a.)
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