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Cavarzere dice no all'impianto per fanghi a Loreo: unanimità contro 60.000 tonnellate l'anno

Cavarzere boccia all’unanimità il progetto di recupero e incenerimento di 60.000 tonnellate di fanghi a Loreo: timori per salute, PFAS, metalli pesanti e traffico di 2.000 camion

Il Comune di Cavarzere dice no all’impianto dei fanghi

Il sindaco di Loreo Gasparini: “La contrarietà è legata al fatto che non percepiranno compensazioni”

Cavarzere dice no all’impianto di recupero e incenerimento dei fanghi civili e industriali a Loreo

Cavarzere dice no all’impianto di recupero e incenerimento di fanghi civili e industriali che dovrebbe sorgere a Loreo. Il no all’operazione, portata avanti dalla società Green Large Solution srl, è stato dato dal Consiglio Comunale con l’approvazione di una mozione nel parlamentino cittadino, condivisa da maggioranza e opposizione.

Il Consiglio Comunale di Cavarzere ha espresso all’unanimità il proprio parere negativo, sottolineando che la vicinanza dell’impianto nel rodigino comporterebbe un impatto ambientale e sanitario devastante per il territorio cavarzerano. 12 consiglieri su 12 presenti hanno votato il documento presentato dal sindaco Pierfrancesco Munari. Dopo la battaglia vinta contro l’impianto a biometano, ci si appresta a una nuova contesa destinata ad accendere gli animi nei prossimi mesi.

Nel dettaglio, l’impianto dovrebbe trattare 60 mila tonnellate all’anno di rifiuti provenienti da fanghi di depurazione (fognature) non pericolosi, mediante essiccazione, per poi essere recuperati dal punto di vista energetico. Sull’impianto dovrà esprimersi anche la Regione Veneto con il proprio parere sulla valutazione di impatto ambientale. Il documento, nelle scorse settimane, è stato presentato dal sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari, assieme ai consiglieri Turatti, Bernello, Frizzarin, Rusca, Fava e Garbin. La mozione è stata inviata alla Regione, alla Provincia di Rovigo, all’Ente Parco del Delta del Po, all’Arpav, all’Ulss 5 e ad altre autorità preposte.

La preoccupazione è che, con 60 mila tonnellate all’anno di fanghi, possano essere bruciate sostanze inquinanti come PFAS, metalli pesanti e altri composti pericolosi per la salute. Un allarme lanciato anche da Legambiente nelle settimane precedenti: secondo gli ambientalisti serviranno 30 tonnellate al giorno di materiale e ci sarà il passaggio di circa 2000 camion all’anno. Il tutto in un terreno agricolo nell’Area Industriale Attrezzata del Basso Polesine, al confine con il Parco del Delta del Po.

Non la pensa così Moreno Gasparini, sindaco di Loreo: “Credo che la posizione di Cavarzere sia collegata al fatto che questo Comune non riceverà alcuna compensazione per la realizzazione dell’opera, che sarà invece appannaggio del Comune di Loreo. Questa compensazione è esclusivamente destinata al Comune in cui si farà l’intervento; diversamente, si determinerebbe un danno erariale all’ente locale che dirigo. Sulla questione ambientale faccio notare come gli impianti di depurazione siano un obiettivo primario a livello europeo e le aree che non lo faranno andranno incontro a sanzioni. Non si tratta quindi di impianti pensati per inquinare”.

Alessandro Abbadir

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