Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

In giro per il mondo: da Chioggia verso l’Oriente

paola e ruggero
paola e ruggeroDue persone estroverse e un’idea straordinaria legata alla passione per i viaggi: perché non prendere un anno sabbatico da dedicare all’arricchimento culturale? E il tutto si concretizza con un viaggio di 365 giorni in giro per il mondo, con partenza da Chioggia verso l’Oriente, visitando paesi come la Turchia, l’Iran, il Turkmenistan, l’Uzbekistan, il Kirghizistan, la Cina, il Laos, la Thailandia, l’India, la Birmania, la Malesia, Singapore, l’Australia, l’Indonesia e la Palestina. L’idea di Paola Penzo, educatrice di asilo nido nel comune di Chioggia e Ruggero Da Ros, docente di matematica e fisica nel Pordenonese, hanno iniziato a concretizzare il loro desiderio pianificando un viaggio decisamente fuori dal comune. Zaino in spalla con pochi effetti personali e qualche “riserva” di denaro” e tanta, tanta voglia di avventura. Ma, nelle loro intenzioni, c’è anche la voglia di tornare in India, a Varanasi, città sacra per l’Induismo e poi rivedere la Palestina. Paola confessa che, all’inizio, i timori erano molti, tante riserve legate al lavoro, alla durata del viaggio e alle difficoltà che inevitabilmente avrebbero incontrato ma, poi, grazie all’incoraggiamento di Ruggero si è lasciata coinvolgere completamente dal progetto. Così pianificano i primi tre mesi dal punto di vista organizzativo. paola e ruggero 2La partenza avviene nel luglio 2012 con il traghetto, con la partenza da Venezia verso il porto greco di Patrasso, senza prenotazione. Si prosegue poi, via terra verso Oriente, attraversando terre piene di mistero e fascino. Paola e Ruggero hanno percorso in totale via terra e via mare 55.000 km, di cui 5.000 in moto, 5.500 in camper, 2.000 facendo autostop e 4.000 in nave, visitando ben 18 paesi. Hanno pernottato in 120 camere o guesthouse. Il loro bagaglio consisteva in due zaini a testa per un totale di 13 kg. Ma hanno vissuto un’esperienza di particolare importanza, che li ha visti impegnati - per due mesi - protagonisti come volontari, in India, in una scuola gestita da italiani. Altro periodo di sosta, di un mese e mezzo, a Betlemme. “L’imperativo è di evitare di credere che quello che pensi tu sia il giusto – dice con entusiasmo Paola - bisogna allargare gli orizzonti, il mondo è complesso nella sua globalità, ma semplice nella sua umanità. Con la nostra esperienza abbiamo capito che tutti abbiamo voglia di pace”. Con quest’esperienza, che li ha estraniati dalla cultura occidentale, hanno imparato molto, per il quotidiano. “Grazie al nostro viaggio – prosegue Paola - ci siamo resi conto che, nella nostra società siamo molto legati alla banalità. Il nostro mondo si basa troppo sulle etichette. Viaggiando impari ad andare oltre, i confini sono solo un’invenzione dei potenti. Con la comunicazione digitale sembra che tutto sia noto, che la conoscenza sia a portata di click e che non occorra visitare un paese per conoscerlo. Non è così. Sappiamo solo quello che ci viene raccontato, quello che viene reinterpretato con occhi occidentali e per gli occhi occidentali”.   Andrea Varagnolo
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione