Continua a tenere banco la questione delle pretese del Demanio nei confronti di alcuni proprietari di immobili di Sottomarina. La questione, annosa e complicata, riguarda in particolare Sottomarina vecchia e viale Mediterraneo. E sul tema si infiamma lo scontro politico. Sulla vicenda sono intervenuti sia l’ex assessore al Demanio, Mauro Mantovan, che il primo cittadino, Giuseppe Casson. Quest’ultimo ha recentemente incontrato il direttore generale dell’Agenzia del demanio, Roberto Reggi, mentre Mantovan ha discusso con il sottosegretario del Mef, Pier Paolo Baretta. Per quanto riguarda Sottomarina vecchia, in sostanza, circa 200 famiglie si sono trovate in un contenzioso con il Demanio in quanto, dal 1925 al 1940, si sarebbe costruito su terreni demaniali, con particolare riferimento al lungolaguna. Adesso il Demanio chiede, quindi, il pagamento dei canoni demaniali. “Il sindaco e la sua maggioranza — ha spiegato l’ex assessore al Patrimonio, Mauro Mantovan — devono semplicemente approvare l’acquisizione al patrimonio comunale della scheda in questione, già pronta da mesi e deliberata in fretta dal Demanio Centrale quando io proposi la questione con il Federalismo Demaniale”. Altra questione riguarda viale Mediterraneo: in particolare un’area che va da viale Vespucci a via Zeno all’area nord ed area sud di viale Mediterraneo. In questo caso le schede catastali avrebbero un “possesso contestato”, ovvero un vincolo posto dallo Stato, che potrebbe vantare dei diritti. Anche tale questione è stata discussa dal sindaco nella sede romana e, anche su questo frangente, l’ex assessore è chiaro e non la pensa come il primo cittadino. “Che in questa vicenda Casson mostri superficialità — accusa Mantovan — lo si capisce dal resoconto su viale Mediterraneo. Quello che il sindaco non sa, infatti, è che la Direzione Centrale era ed è ancora pronta a firmare il decreto di cancellazione del famoso demanio contestatario. Nell’incontro che ho avuto qualche settimana fa a Roma, questo mi è stato confermato ed è apprezzabile pertanto il lavoro fatto dai dirigenti, con una corposa relazione favorevole ai cittadini. Cosa impedisce dunque la chiusura della vicenda? Il fatto che la relazione accennata sia stata sottoposta a parere dell’Avvocatura dello Stato di Venezia, che a fronte di una corposa documentazione favorevole ha liquidato il tutto con parere negativo. Avremmo gradito che l’Avvocatura fosse a servizio dello Stato e quindi dei cittadini, e non contro. In sostanza il Direttore centrale del Demanio vuole firmare, ma non può, pena il possibile addebito a suo carico di danno erariale. Ci impegneremo dunque in ogni sede per rimuovere questo assurdo ostacolo. Se Casson mi avesse chiamato, gli avrei illustrato la questione e avrebbe risparmiato il viaggio a Roma”. Sul tema, il sindaco ha rilasciato una dichiarazione di carattere generale. “Roberto Reggi — ha spiegato Giuseppe Casson — ha garantito il suo personale impegno, dando mandato ai suoi uffici di chiudere quanto prima le questioni, pur riconoscendone la sicura complessità”. di Andrea Varagnolo
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