Il dado è tratto? Forse. La certezza, per ora, riguarda un importante passo, che di per sé rappresentata già un traguardo molto atteso. Ma con i crismi della burocrazia ogni previsione sarebbe un azzardo. Parliamo della proposta di legge regionale speciale per Chioggia, che è stata finalmente depositata in Regione. Ormai se ne parla da almeno due anni, periodo in cui l’indefesso avvocato Giuseppe Boscolo Gioachina, presidente del Comitato per il superamento del deficit strutturale del Clodiense, ha lavorato strenuamente per portare avanti la causa. Lo scorso 10 novembre, dopo mesi di attese, una delegazione di trenta persone, rappresentative del mondo economico, sociale e politico della città, guidate dal comitato promotore, è partita da Chioggia per dirigersi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale. La proposta di legge, nonché la petizione a corredo, sono state consegnate nelle mani di Roberto Ciambetti, presidente dell’assemblea veneta. La città, in questa circostanza, ha saputo dimostrare un’inedita sinergia, che ha messo da parte le contrapposizioni partitiche e le solite antipatie. Presente all’incontro la consigliera regionale Erika Baldin, assieme al primo cittadino di Chioggia, Giuseppe Casson, a quello di Cavarzere, Henri Tommasi e a quello di Cona, Alberto Panfi lio. Il responsabile del comitato promotore, l’avvocato Giuseppe Boscolo, ha illustrato al presidente Ciambetti e al vicepresidente del consiglio regionale Bruno Pigozzo, il contenuto della proposta di legge del Comune di Chioggia e la petizione. Scopo prioritario dell’iniziativa è quello di far partire i lavori per la realizzazione della ferrovia Chioggia – Padova. Ma è ritenuto indispensabile procedere, nell’immediato, alla messa in sicurezza della Romea e al completamento dell’Arzeron. “La proposta — sottolinea l’avvocato Boscolo — non interessa solo Chioggia, ma l’intera area metropolitana con Venezia e Padova, oltre al Polesine. Senza questo rilievo sovracomunale, infatti, l’iniziativa avrebbe ben poche possibilità di arrivare a qualche risultato. La proposta di legge del Comune è ora rintracciabile nel sito del consiglio regionale come Pdl n. 84”. La strada, adesso si preannuncia tutta in salita e irta di ostacoli. È facile infatti rimanere intrappolati nel dedalo della burocrazia, che potrebbe inghiottire i nobili propositi bloccando ancora per decenni ogni possibilità di concretizzazione. Per ottenere un’azione quanto più possibile incisiva, il Comitato ha reso partecipe il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, al quale ha chiesto un incontro per esporre ogni richiesta. Adesso la partita si gioca sui finanziamenti, la vera chiave per qualsiasi possibilità di successo. “I comuni di Mira, Campagna Lupia e Codevigo — continua l’avvocato — hanno concordato di chiedere al Ministro e alla Regione circa 60 milioni di euro per mettere in sicurezza il tratto di Romea che li attraversa (rotonde, sottopassi, piste ciclabili e corsie di emergenza). Chioggia, attraverso la proposta di legge e la petizione, chiede certo la messa in sicurezza della Romea, ma rotonde e semafori non bastano certo a rompere un secolare isolamento viario e ferroviario. Per questo chiede il completamento della strada provinciale “Arzeron” e il tratto ferroviario verso Piove di Sacco”. Adesso il comitato cerca un appoggio politico bipartisan. “Le vie da percorrere per portare a casa risultati concreti — conclude Boscolo — sia in tema di strade, sia di ferrovie, ci sono e sono state indicate dal comitato. Occorre però che la città e la nuova amministrazione comunale che verrà eletta tra qualche mese, al di là del colore politico che potrà avere, ci creda veramente”. di Andrea Varagnolo
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