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Cultura
25.05.2025 - 07:29
“Le chiese della nostra città sono un ‘catechismo’ che si offre a chi, senza fretta, vuole nutrire gli occhi, la testa e il cuore dei misteri della nostra fede”: così ha scritto il vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin nella prefazione del volume "Chioggia. Anno Santo 2025. Profili artistici per visitatori e pellegrini” (edizioni Nuova Scintilla 2025).
Nel corso dell’anno sono attesi nel centro storico di Chioggia non soltanto turisti, ma anche molti pellegrini in occasione dei numerosi incontri organizzati dalla diocesi per il Giubileo. Questo libro - spiega il vescovo Dianin - “non vuole aggiungersi alle non poche guide turistiche delle nostra città, ma vuole accompagnare il pellegrino a scoprire, attraverso l’arte, il dono della fede che il Giubileo vorrebbe risvegliare, nutrire e rilanciare nel cuore di ciascuno”.
I testi curati da mons. Giuliano Marangon e Pierluigi Bellemo accompagnati dalle foto realizzate da Sergio Piva ci permettono di conoscere il Palazzo vescovile e la Cappella al suo interno, il Museo Diocesano e la Cappella della Memoria, la Cattedrale, la chiesa di san Francesco ‘dentro le mura’ (nota anche come ‘chiesa delle Muneghette’), la chiesa - pinacoteca della SS. Trinità, la chiesa monastica di Santa Caterina, il Santuario di san Domenico, la chiesa di San’Andrea, quella di San Giacomo - Basilica della Beata Vergine della Navicella, la chiesa dei padri Filippini (Patrocinio della Beata vergine Maria e San Filippo Neri), quella di Maria Ausiliatrice e l’Oratorio Salesiano, la chiesa del Seminario vescovile.
In questo viaggio artistico scopriamo opere che vanno dal medioevo ai giorni nostri: con Paolo Veneziano siamo nella metà del Trecento, tra Cinquecento e Seicento con Pietro Damini, Andrea Vicentino, Palma il Giovane, Alvise Benfatti, Paolo Piazza, il ciclo settecentesco dedicato al martirio dei patroni realizzato da pittore veneti di scuola tiepolesca, le tele e gli affreschi di Antonio Marinetti, il maestoso altare di san Giacomo ideato all’inizio del Novecento da Aristide Naccari…
“L’arte può anche colpire chi non crede - aggiunge il vescovo di Chioggia - e suscitare quelle domande di senso che sono la porta d’ingresso della fede. Se i nostri antenati sono arrivati a costruire queste opere d’arte, a spendere risorse importanti benché immersi nella povertà materiale, forse custodivano nel cuore qualcosa di grande per cui valeva la pena investire così tanto”.
Sono inoltre proposti dei percorsi tematici che riguardano la storia della salvezza nell’Antico e nel Nuovo Testamento, la vita di Gesù, la vita di Maria, i santi patroni Felice e Fortunato, i santi della Carità.
Sono già previsti altri fascicoli più specifici di chiesa in chiesa: un cammino catechistico attraverso l’arte sacra.
Eugenio Ferrarese
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