La posizione dell’amministrazione chiamata ad esprimere le sue considerazioni si conoscerà il prossimo 27 gennaio
Il “responso” si conoscerà il prossimo 27 gennaio e sarà la città a decidere, parola di sindaco. Cresce l’attesa per capire la conclusione di una vicenda che ha impegnato il dibattito politico ed economico a Chioggia nel periodo a cavallo tra la fine del 2018 ed i primi giorni del 2019 e che potrebbe cambiare in modo significativo il futuro della città. Al centro dell’attenzione il progetto del terminal in mare che la società mestrina “VGate srl” vorrebbe realizzare al largo della foce del Brenta, all’altezza di Chioggia. Una scelta maturata all’interno di un ventaglio di opzioni che per motivi strategici e di opportunità logistiche è poi ricaduta sulla città lagunare. Chioggia, infatti, sarebbe la soluzione più compatibile e funzionale al Terminal per via dei collegamenti viari e ferroviari già in essere e in divenire. Fugate le preoccupazioni iniziali sull’eventualità di un progetto finalizzato alla realizzazione di un attracco per navi da idrocarburi e chiariti anche tutti i dubbi su modalità e tempistiche con cui la società mestrina si stava muovendo, via via il quadro si è delineato più chiaramente nei suoi contorni. Lo scorso 20 dicembre il sindaco Alessandro Ferro ha incontrato la ditta Vgate che ha illustrato il progetto e le fasi preliminari dell’iter. Si tratta di un porto d’altura in mare, a circa 3 km al largo di Isola Verde, collegato con la terraferma attraverso un ponte stradale e ferroviario. Servirà alle navi che trasportano merci e container che per la grande stazza non potranno attraccare a Marghera o a Chioggia. Avrebbe una significativa ricaduta occupazionale: la società mestrina stima 4.800 nuovi posti di lavoro, fra diretti e indiretti. Verrebbe realizzato in tre fasi successive, scandite dallo sviluppo dei traffici di container. In una prima fase verrebbero adattate le infrastrutture viarie e ferroviarie già in essere, superato lo step dei 500mila container l’anno si procederebbe alla realizzazione di nuove opere. Quanto all’iter seguito dalla VGate, “la ditta - ha spiegato il primo cittadino - ha tenuto a precisare che è alla fase cosiddetta di “scooping”, che precede la Valutazione di Impatto Ambientale (Via), che questo è il primo incontro che ha con una istituzione ed è a disposizione per fornire ogni chiarimento, anche in sede di incontro pubblico con la cittadinanza”. Il primo cittadino non si è espresso nel merito, riservandosi di utilizzare il tempo a disposizione per confrontarsi proprio con la cittadinanza e le categorie economiche. “E’ pur vero - ha detto - che il progetto è in fase embrionale, i punti di forza ci sono, come quelli di evidente debolezza. L’amministratore delegato e i tecnici della ditta ci hanno fatto sapere di aver scelto Chioggia per il sistema di collegamenti viari, che però oggettivamente sono solo sulla carta. Vogliamo capirne di più”. Ornella Jovane
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