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SICUREZZA URBANA. chioggia

“Zone rosse? Non bastano, così si criminalizza il disagio sociale”

La consigliera del Pd Barbara Penzo all’attacco del Comune

 “Zone rosse? Non bastano, così si criminalizza il disagio sociale”

Barbara Penzo

Si chiede un forte potenziamento dell’organico del Commissariato della Polizia di Stato

Sicuramente con le zone rosse abbiamo un effetto immediato per la presenza visibile delle forze dell'ordine e la sensazione (talvolta solo percepita) di maggior sicurezza per i cittadini. Il rischio però è di criminalizzare la povertà o il disagio sociale e di adottare misure temporanee che spesso sono inefficaci sul lungo periodo. Il Commissariato di polizia inoltre va potenziato perché costantemente sotto organico”. È la posizione della consigliera comunale di opposizione, del Pd, Barbara Penzo che va all’attacco del Comune di Chioggia guidato dal sindaco Mauro Armelao. La consigliera di opposizione ritiene che nel caso delle zone rosse, si tratti di un provvedimento tampone che metta solo una pezza ad un problema complesso, e per questo ha anche presentato nelle scorse settimane una interrogazione. “Interrogo - scrive la Penzo - sindaco e assessore competente per, da un lato, sollecitare gli enti preposti e segnalare la grave carenza del personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chioggia e richiederne il potenziamento, dall'altro, per comprendere se l'amministrazione intenda attivare tavoli di lavoro intersettoriali e percorsi partecipativi per co-progettare interventi efficaci e condivisi in merito al disagio sociale presente in alcune aree del territorio”. Penzo sottolinea poi come molte volte il provvedimento preso si riduce a spostamento del problema da un quartiere all’altro, senza affrontarne le cause. “Valutiamo invece - precisa - la necessità di maggiori interventi sociali di prevenzione. Parliamo di educazione, mediazione culturale, lavoro sociale di strada, sostegno alle famiglie, politiche abitative, inclusione lavorativa, supporto psicologico. Significa investire nelle persone, non solo contenerle. Questo approccio agisce sulle cause profonde del disagio: povertà, esclusione, marginalità e promuove coesione sociale e senso di appartenenza, inoltre è sostenibile nel lungo termine. Sicuramente richiede investimenti e competenze e i risultati non sono immediati e spesso sono poco “spettacolari” da comunicare politicamente”. Non si tratta sempre di una scelta binaria, ma di una visione di società per il Pd. “Se puntiamo su zone rosse - ribadisce Penzo - mettiamo una toppa se investiamo in prevenzione sociale, costruiamo ponti e comunità. In molti contesti, si potrebbero anche combinare le due cose con intelligenza: sicurezza sì, ma mai senza giustizia sociale”. Le cosiddette “zone rosse”, sono aree precisa il Pd, che dovrebbero essere presidiate e sorvegliate h24 dalle forze dell’ordine e si ribadisce la necessità di rimpolpare gli organici. “È doveroso sottolineare che un adeguato potenziamento degli organici - si legge nell'interrogazione - permetterebbe di intensificare i controlli su tutto il territorio comunale, senza bisogno di ricorrere a misure straordinarie e, soprattutto, senza gravare sempre e solo sulle spalle degli stessi operatori”. Alessandro Abbadir

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