Scopri tutti gli eventi
Pesca
06.10.2025 - 07:27
Chioggia: Progetto Europeo Blu Crab
Il progetto europeo Blue Crab, finanziato dal programma Interreg Italia–Slovenia, studia la diffusione del granchio blu nelle lagune dell’Alto Adriatico. Attraverso monitoraggi, pesca selettiva e un Osservatorio dedicato, il progetto coinvolge università, cooperative e istituzioni per comprendere come gestire al meglio la specie invasiva
Chioggia – Le acque dell’Alto Adriatico sono oggi il cuore di una sfida scientifica e ambientale condivisa tra Italia e Slovenia. Si tratta di “Blue Crab – Controllo, mitigazione e interventi per la gestione del granchio blu: un approccio transfrontaliero”, progetto cofinanziato dal programma europeo Interreg Italia–Slovenia, che unisce enti di ricerca, istituzioni e cooperative della pesca con l’obiettivo di studiare la diffusione del granchio blu e sviluppare strategie di gestione sostenibili.
Guidato da Confcooperative Veneto, il progetto coinvolge un’ampia rete di partner impegnati nelle aree di Chioggia, Caorle, Marano Lagunare e Pirano, dove sono in corso attività di monitoraggio con sonde subacquee e pesca selettiva. Dati che vengono comparati con quelli raccolti da ARPAV nella Sacca degli Scardovari a Porto Tolle. L’iniziativa, che proseguirà fino ad aprile 2026 con probabile proroga di sei mesi, ha fatto tappa nei giorni scorsi a Chioggia con un meeting di tre giornate e una study visit dedicata al confronto tra operatori, ricercatori e istituzioni.
Nel programma, oltre alle sessioni di lavoro riservate ai partner, anche visite sul territorio: dal mercato ittico di Chioggia alla sacca degli Scardovari, fino alla degustazione del granchio blu preparata nel laboratorio culinario dell’Enaip di Chioggia.
«Oggi stiamo cominciando a capire dove il granchio si riproduce, che si riproduce due volte l’anno, che mangia qualsiasi cosa, che ha fatto sparire vongole e telline, solo per citarne alcune – spiega Paolo Tiozzo, presidente di Confcooperative Veneto e capofila del progetto –. Siamo però solo a metà del guado dei dati da raccogliere ed elaborare. Stiamo lavorando con la biodiversità, e questo richiede tempo. Il progetto ha il merito di mettere insieme scienza, operatori e tecnologie all’avanguardia per studiare il fenomeno e, se possibile, trasformarlo in un’opportunità. Anche se il 95% dei granchi catturati oggi non è commerciabile perché ormai maturo».
Un’opportunità di commercio arriva proprio dalla zona più colpita dall’invasione del granchio blu « Pochi mesi fa da Scardovari è partito il primo container carico di quintali di granchio blu, con destinazione Sri Lanka, dove questo crostaceo è considerato una vera prelibatezza» ha ricordato l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari:
Alberto Pallavicini, professore di Genetica all’Università di Trieste, ha indicato i cambiamenti climatici come una delle cause principali della diffusione del granchio blu: «Finché queste condizioni climatiche permangono, il granchio blu continuerà ad espandersi. Dobbiamo cominciare a considerarlo “di casa” e non più un mostro alieno. Negli Stati Uniti e in Oriente è un prodotto pregiato: anche da noi può diventare una risorsa se lo inseriamo stabilmente nei consumi alimentari».
A portare la prospettiva slovena è stato invece Lovrenc Lipej del National Institute of Biology: «Da noi siamo solo nella prima fase di colonizzazione e non abbiamo ancora subito gravi danni, forse perché le nostre lagune sono più piccole e artificiali. Ma sappiamo che prima o poi il granchio arriverà anche da noi, per questo stiamo conducendo campionamenti preventivi all’interno del progetto».
Il Blue Crab, che dispone di un budget complessivo di oltre 1 milione di euro (di cui circa 850 mila cofinanziati dal FESR), punta a proteggere la biodiversità marina dell’Alto Adriatico, salvaguardare gli habitat costieri e ridurre l’impatto della specie invasiva Callinectes sapidus, responsabile di pesanti danni economici e ambientali.
Elemento cardine del programma è la creazione di un Osservatorio sul Granchio Blu e sulla Biodiversità dell’Alto Adriatico, uno strumento stabile di monitoraggio e coordinamento tra Italia e Slovenia, con il coinvolgimento diretto delle comunità locali e degli operatori della pesca.
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516