Si rinnova e si rafforza l'accordo "SOS violenza", che unisce gli enti locali e i servizi socio-sanitari nella lotta contro la violenza di genere. Recentemente, l'accordo è stato siglato dall'Ulss 3 Serenissima e dal Comitato dei Sindaci dei Distretti di Venezia insulare e della Terraferma, con Venezia capofila, sancendo una piena intesa sul modello di intervento basato sulla collaborazione tra enti locali e servizi socio-sanitari. L'obiettivo è quello di contrastare la violenza di genere in modo tempestivo ed efficace, in un ambito territoriale ampio e coordinato.
Massimo Zuin, Direttore dei Servizi socio-sanitari dell'Ulss 3, ha sottolineato che l'intesa si inserisce nel solco degli accordi iniziati nel 1999 tra i Pronto Soccorso e il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia. Tuttavia, sono state introdotte modalità operative aggiornate per migliorare il coordinamento tra i servizi, come l'istituzione di un sistema di reperibilità telefonica attivo 24 ore su 24 tra il Servizio di Pronto Intervento Sociale (PrIS) del Comune di Venezia e i Pronto Soccorso degli ospedali dell’Angelo di Mestre e Santi Giovanni e Paolo di Venezia.
L'accordo rinnovato garantirà un supporto capillare alle donne vittime di violenza che si rivolgono ai Pronto Soccorso, con la progettazione condivisa anche dal Comitato dei Sindaci dell'Ambito territoriale della terraferma, che estende l'intesa ai territori di Quarto D'Altino e Marcon. La violenza di genere, infatti, ha ripercussioni non solo sulle donne ma anche sui loro figli e figlie, spesso testimoni di episodi traumatici.
"Una rete territoriale integrata è fondamentale per intervenire tempestivamente con gli strumenti adeguati", afferma Simone Venturini, Assessore alla Coesione sociale. La violenza di genere non è solo fisica, ma può manifestarsi anche in forme psicologiche e coercitive, spesso invisibili. Per questo è essenziale il contributo di tutte le istituzioni, Forze dell’Ordine, servizi sociali, sanitari e le numerose associazioni locali. "Solo una rete solida e ben coordinata può intercettare situazioni di rischio e aiutare le vittime a uscire dal ciclo della violenza" aggiunge Venturini.
Dal 2020, l'Ulss 3 è capofila della Rete Antiviolenza Territoriale "Rete Aiuto Donna", che coinvolge circa cinquanta enti e istituzioni, tra cui Centri Antiviolenza, Forze dell’Ordine, servizi sociali e sanitari, Magistratura, Università, sindacati e organizzazioni del privato sociale. La rete ha lo scopo di garantire interventi coordinati, sia in termini di prevenzione che di presa in carico delle donne vittime di violenza.