Belluco
Visita alla base aeronautica di Bagnoli.
Nella foto: la piazza d'armi della base.
ph. Zangirolami
Sono molti i dubbi sollevati dal gruppo di minoranza di Bagnoli “Patto Democratico- Rinnovare Conservando” in merito all’acquisizione dell’ex base missilistica di San Siro da parte dell’amministrazione comunale di Bagnoli. La delibera è del dicembre scorso e prevede che i 15 ettari dell’area “missilistica”, due chilometri più a sud della base di San Siro, passino fra i beni del comune come già era accaduto prima per metà dell’ex caserma lasciata libera dalla Prefettura che invece si è tenuta l’area alloggi per l’accoglienza dei profughi. I consiglieri di minoranza hanno espresso il loro voto contrario chiedendo maggiori approfondimenti sui costi dell’operazione e sul reale valore del complesso. Sembra infatti che i costi base di “rimessa in pristino” per l’attività di pulizia nonché di pratiche burocratiche di accatastamento con relativi cambi di destinazione d’uso si aggireranno sui 500 mila euro, a cui se ne dovranno aggiungere altri per l’effettivo recupero dell’area e dei 10 immobili in essa esistenti. “Tutte spese che - dice la minoranza - un piccolo comune difficilmente potrà permettersi di affrontare se non togliendo risorse ad altre priorità”. Inoltre sembra che il decreto di assegnazione delle aree in questione imponga al comune il recupero dell’area, pena il ritorno della proprietà al Demanio se entro tre anni nulla sarà fatto e senza rimborso dei costi sostenuti fino ad allora. “Il Comune si andrebbe a sobbarcare oneri non indifferenti senza tuttavia avere alcuna progettualità concreta sull’area - continuano gli esponenti della minoranza - Va sottolineato che l’amministrazione ha messo in vendita l’ex scuola elementare di San Siro non avendo le capacità finanziarie e progetti per il recupero dello stabile”. Di tutt’altra idea il sindaco Roberto Milan che difende la sua scelta: “Già nel 2013 la precedente amministrazione poteva acquisire l’area senza spese e oggi non ci troveremo con il centro di accoglienza per migranti più grande della provincia. E’ un bene che ha un suo valore e potrà avere un ritorno sulla collettività: i 15 ettari di terreno dell’ex area di lancio potranno diventare zona agricola e i 1.500 metri quadrati di fabbricati potranno essere valorizzati. Per quanto riguarda la base logistica, cioè 4 ettari di superficie con altri 1.500 metri quadrati di superficie coperta, la Protezione Civile si è già messa al lavoro per ricavarne una sede per attività di addestramento e magazzino”. C. L.
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