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Treviso, l'ultimo consiglio comunale finisce in rissa tra Conte e Bazza

Che il presidio fisso in piazza Borsa fosse necessario lo hanno dimostrato, immediatamente, i fatti. Anche giovedì verso mezzogiorno un altro problema causato da una persona in stato alterato è stato prontamente sventato dalla pattuglia che si trovava sul posto. E meno male.

E il tema della sicurezza, inevitabilmente, ha interessato anche gran parte del consiglio comunale tenutosi ieri, l’ultimo prima della pausa estiva. L’opposizione, unita, ha chiesto a gran voce risposte al sindaco Mario Conte, dopo i gravi fatti accaduti nei giorni scorsi, le minacce al presidente della Camera di Commercio Mario Pozza e l’aggressione ad un ragazzo da parte di un ubriaco che sono comunque la punta di un iceberg che dura da parecchio tempo.

La sicurezza a Treviso

“Fatti gravissimi – ha detto il consigliere dem Stefano Pelloni – un’aggressione senza precedenti e che porta Treviso al punto più basso della sua storia per quanto riguarda la sicurezza. Ora il sindaco non può più incolpare la giunta Manildo, e poi dove sono i famosi giardini sensoriali promessi? Chiudere alle 18 d’estate non è una politica di ampio respiro. Servono iniziative culturali e commerciali immediate”. Sulla stessa linea anche Carlotta Bazza (Pd), che ha ricordato anche episodi come il ritrovamento di una pistola scacciacani tra le merci del supermercato Pam qualche tempo fa. “Non va bene né la militarizzazione né la videosorveglianza – ha continuato Bazza – vogliamo comitati di quartiere, investimenti culturali e sociali in luoghi che oggi sono spettrali e vuoti. E che la cultura e la socialità vadano di pari passo con la sicurezza lo sa bene il sindaco che ha tenuto per sé le deleghe proprio alla cultura e alla sicurezza”. Richiesta anche di operatori di strada da parte del consigliere Giorgio De Nardi e di una “visone d’insieme della città che oggi non vedo” e, da parte di Antonella Tocchetto una risposta “allo spaccio a tutte le ore in via Alzaia”, nuovo luogo dei gruppi dell’illegalità che “approfittano di giorno di nessun controllo e di sera della scarsa illuminazione della zona. Reprimere non serve, ma educare e in tempi brevissimi lo auspico veramente”.

L'assessore Gloria Tessarolo

Sugli operatori di strada ha risposto in parte l’assessore al sociale Gloria Tessarolo che ha ricordato che negli ultimi sei mesi Treviso è stata parte di un progetto denominato “Street Flow” che ha coinvolto 37 comuni e che dovrebbe portare risultati nei prossimi mesi. “Gli operatori di strada ci sono ma non sono del comune di Treviso – ha detto Tessarolo - sono parte di questo progetto ed entrano in funzione quando c’è una situazione emergenziale. Abbiamo dato un questionario anonimo a 3000 studenti (di Treviso, Mogliano, Villorba, Oderzo e Motta di Livenza) tra i 14 – 19 anni che vivono il loro tempo libero in strada. Non facciamoci trascinare dai titoli dei giornali. Molti di questi giovani si sentono incompresi e non tutti quelli che stazionano su una panchina sono pericolosi o nullafacenti”.

La replica del Sindaco

La replica finale del sindaco Mario Conte è stata durissima ed ha aizzato parecchio gli animi dell’opposizione, in un clima diventato assolutamente rissoso. Sui giardini di Sant’Andrea ha detto che “Nei prossimi 10 giorni presenteremo un percorso di cultura itinerante che partirà proprio da quei giardini”, rispondendo alla consigliera Bazza. “Se difendete i trevigiani come difendete i fagiani di via Orsenigo non ve lo permetterò – ha proseguito Conte - dovete tutti cambiare atteggiamento, mettetevi a lavorare per recuperare la vostra credibilità”. Quanto al tema sicurezza ha riconosciuto le “criticità, ma non si possono togliere recinzioni e telecamere nell’immediato. La verità è che attraverso servizi sociali dobbiamo cambiare socialità e cultura. I problemi di quel quadrante non sono dei giovani, anzi, ho parlato con queste tre persone problematiche, ne ho visto il disagio umano che vivono. Purtroppo poi si rendono protagonisti di episodi che vanno evitati e condannati”. La rissa però è nata da una frase del sindaco che ha insinuato che il discorso della consigliera Carlotta Bazza le fosse stato scritto da qualcun altro. Né è nato un diverbio piuttosto acceso che ha fatto scrivere ai rappresentanti di minoranza una nota piuttosto dura. Eccola di seguito.

La lettera aperta dei consiglieri di minoranza

Oggi il sindaco ha scritto una delle più brutte pagine del dibattito del nostro consiglio comunale. Mai era avvenuta una simile mancanza di rispetto verso una consigliera comunale. Non era mai successo che un sindaco dichiarasse che un consigliere si faccia scrivere gli interventi da altri. È inoltre sinceramente vergognoso che abbia potuto fare queste dichiarazioni senza essere in alcun modo ripreso dal presidente del consiglio comunale, che dovrebbe difendere le prerogative di tutti i consiglieri comunali, non solo di quelli della sua parte. Il ruolo del sindaco non è quello di dare giudizi personali e pagelle alla minoranza, con l’arroganza di decidere su opportunità e legittimità delle parole dei rappresentanti dei cittadini. Deve rispondere nel merito delle questioni, rispettando i cardini della democrazia, il Consiglio comunale nei suoi membri e i cittadini che li hanno eletti. Il sindaco non ha nemmeno poi pensato di scusarsi. Se pensa di essere il padrone della città, lo ridimensioniamo ricordandogli che ne è solo il suo temporaneo amministratore. Non è il leader della lega, ma il sindaco di tutta la città, dovrebbe cominciare a comportarsi come tale. Il sindaco si è dimostrato nervoso, permaloso  e allergico  alle critiche. La situazione di Piazza Borsa e di via Fiumicelli è preoccupante, i cittadini sono esausti della mancanza di sicurezza e di degrado e il sindaco in mancanza di risposte a questi problemi, dimostra tutte le sue debolezze attaccando e offendendo i consiglieri di minoranza. Farebbe bene a non pensarsi intoccabile e infallibile, provi invece a dare risposte ai cittadini, comprendendo il valore fondamentale dell’opposizione, quando costruttiva come in questo caso. Il Presidente del Consiglio Comunale con la sua conduzione omissiva ha avvalorato i comportamenti del Sindaco e riteniamo che dovrà ripensare la sua modalità di  conduzione. Oggi per responsabilità nei confronti dei cittadini siamo rimasti in aula per contribuire alla decisione che dovevano essere assunte, ma ora rimaniamo in attesa di sue scuse pubbliche e di spiegazioni da parte del Sindaco, viceversa valuteremo la nostra presenza nei prossimi consigli comunali.  
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