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Truffa sul Superbonus
01.07.2024 - 11:21
Promettendo l'accesso al Superbonus 110%, ha incassato gli acconti da migliaia di clienti, salvo poi non aver mai avviato i lavori. La Guardia di Finanza ha accertato che Amg Group di Conegliano, tra il 2020 e il 2022, ha truffato circa duemila persone abitanti in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte.
L'impresa si presentava come un “general contractor” in grado di seguire tutto il percorso che avrebbe consentito di beneficiare delle agevolazioni fiscali (non solo superbonus, ma anche ecobonus, bonus facciate, bonus ristrutturazioni, sismabonus, ecc..). Lo schema si basava su due condotte illecite: in primo luogo, la società si proponeva, offrendo un pacchetto “chiavi in mano”, come referente in grado di occuparsi dell’intera pratica dei lavori di riqualificazione edilizia rientranti nelle agevolazioni, incluse l’esecuzione delle opere e la cessione dei relativi crediti d’imposta, garantendo il buon fine dell’istruttoria per l’ottenimento del bonus. In realtà, dopo avere incassato il corrispettivo per lo studio di fattibilità dei lavori, i servizi promessi non venivano forniti, impedendo ai clienti di ottenere i benefici fiscali previsti per legge.
In secondo luogo, l'azienda propagandava con enfasi quale “unica forma di pagamento”, la cessione del credito di imposta maturato, da sostenersi quindi esclusivamente a fine lavori di riqualificazione. Non specificava però che la restituzione della somma di denaro corrisposta anticipatamente per l’avvio dell’istruttoria sulla fattibilità, compresa tra 300 e 2.500 euro, sarebbe avvenuta unicamente ad ultimazione dei lavori. Cosa, appunto, mai avvenuta.
Le indagini dei finanzieri del Gruppo di Treviso, che hanno sentito circa 350 clienti e perquisito la sede del “general contractor”, oltre alle abitazioni degli amministratori e degli agenti di vendita, hanno dimostrato la condotta truffaldina dell’impresa trevigiana, che in realtà non ha mai iniziato un solo lavoro.
L’ammontare complessivo delle truffe è stato quantificato in circa 2 milioni di euro, pari agli importi versati dai clienti per gli studi di fattibilità. La società, che è stata peraltro destinataria di un provvedimento sanzionatorio da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per pratiche commerciali scorrette, si trova attualmente in stato d’insolvenza, a causa di comportamenti illeciti degli amministratori che ne hanno aggravato il dissesto. I due amministratori che nel tempo hanno gestito la società, dunque, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Treviso per il reato di truffa.
"L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso, che si è potuto realizzare anche grazie alla collaborazione attiva delle vittime, che hanno presentato numerosi esposti e denunce presso i reparti del Corpo del Nord Italia - spiega una nota del Comando provinciale delle Fiamme Gialle - ha permesso di far luce sulle modalità ingannevoli con cui agiva la società, intervenendo a tutela dei cittadini, degli operatori economici onesti e del mercato".
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