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L'avventura di "Marco Polo a Pedali" arriva in Cina

I due ciclisti veneziani Alberto Fiorin e Dino Facchinetti a un passo dal traguardo

L'avventura di "Marco Polo a Pedali" arriva in Cina

Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, i due ciclisti protagonisti della spedizione "Marco Polo a pedali", partiti da Venezia il 25 aprile con destinazione Pechino, hanno raggiunto il confine cinese a Korgas, segnando così il completamento della terza tappa del loro impegnativo viaggio: l'attraversamento dell'Asia Centrale. Questa fase del loro percorso, iniziata il 30 maggio con l'ingresso in Turkmenistan, ha visto i due avventurieri attraversare l'Uzbekistan, il Kazakistan, il Kirghizistan e nuovamente il Kazakistan, fino a giungere alla frontiera cinese, l'ultima delle tredici frontiere che hanno attraversato. A Pechino restano ora 4500 chilometri da percorrere, un terzo della distanza complessiva di 12000 chilometri. Secondo la tabella di marcia, il loro arrivo nella capitale cinese è previsto per giovedì 1º agosto.

Numerose sono state le difficoltà affrontate durante questa fase della loro avventura su due ruote, principalmente legate alle estreme condizioni climatiche: il gran caldo nel deserto turkmeno, situato per lunghi tratti sotto il livello del mare, e il vento contrario, che ha reso necessario pedalare nelle ore notturne e ridurre il percorso con un trasferimento su motociclo fino al confine uzbeko. Nonostante le sfide tecnologiche, come l'impossibilità di accedere ai principali social media occidentali in Turkmenistan, l'attraversamento dell'Asia Centrale ha offerto panorami di straordinaria bellezza. Dall'Uzbekistan con i suoi centri storici, Bukara e Samarcanda, ricchi di monumenti dell'epoca di Tamerlano, alle vette innevate del Tian Shan in Uzbekistan, fino ad Almaty in Kazakistan, dove i due ciclisti hanno potuto eseguire un check-up meccanico alla sede locale della Wilier Triestina, partner tecnico della spedizione. A Pechino, i due viaggiatori saranno ricevuti presso l'Ambasciata Italiana per l'ultimo dei cinque appuntamenti istituzionali previsti dalla spedizione, e consegneranno simbolicamente quel messaggio di pace e solidarietà partito da Venezia, con il sostegno del Comune della città lagunare e della Regione Veneto, all’estremità della Via della Seta.

"Nel corso del viaggio, il nostro messaggio si è arricchito di nuovi significati grazie all’incontro e allo scambio con tutte le persone conosciute lungo il percorso", commenta Alberto Fiorin. "E' questa la vera ricchezza della nostra impresa: non ci saremmo mai aspettati tanta accoglienza, gentilezza e curiosità nei nostri confronti. Sono incontri che riempiono il cuore e testimonianze preziose di come il mondo cambi e si evolva a latitudini così remote dalle nostre. Grazie al ritmo lento e contemplativo della bicicletta, osserviamo quotidianamente come gli altri paesi affrontino le sfide del futuro, dalla transizione energetica alle nuove forme di mobilità sostenibile. La sensazione è quella di pedalare lungo la storia, viva e velocissima, del nostro presente".

Chissà cosa penserebbe Marco Polo, di cui quest'anno ricorrono i 700 anni dalla morte, di quest'impresa. Di certo ne sarebbe quanto mai fiero.

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