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Caso Marangon

Nuova lettera anonima sul caso Marangon: il padre chiede trasparenza

Una nuova lettera anonima riaccende il mistero sulla morte di Alex Marangon. La famiglia chiede chiarezza e trasparenza.

Nuova lettera anonima sul caso Marangon: il padre chiede trasparenza

NUOVA LETTERA ANONIMA
Il caso di Alex Marangon, il giovane di Marcon trovato senza vita nel Piave il 2 luglio scorso, continua a essere avvolto nel mistero. Una nuova lettera anonima è stata recapitata alla polizia locale di Marcon, pochi giorni dopo una prima missiva inviata all'avvocato della famiglia, Stefano Tigani. Tuttavia, come sottolineato dal padre di Alex, Luca Marangon, queste lettere anonime non sono di alcun aiuto alle indagini se non vengono firmate.

IL MISTERO DELLA MORTE DI ALEX MARANGON
Il corpo di Alex Marangon è stato ritrovato nei pressi dell'Abbazia di Santa Bona, e la procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio. Tuttavia, non ci sono indagati e non è escluso che il decesso possa essere stato causato da un tragico incidente. Alex è morto nella notte tra il 29 e il 30 giugno, durante un ritiro che prevedeva musica e consumo di sostanze amazzoniche. Tra i partecipanti c'erano anche due "curanderos" colombiani, considerati testimoni chiave ma attualmente irreperibili. La loro testimonianza potrebbe essere cruciale, ma la loro assenza complica ulteriormente le indagini.

I CURANDEROS E LA LORO SCOMPARSA
I due curanderos, Sebastian Castillo e Jhonni Benavides, sono stati gli ultimi a vedere Alex vivo. Secondo il loro avvocato, Oscar Palet Santandreu, hanno lasciato l'abbazia la mattina del 30 giugno, ma le testimonianze divergono sull'orario esatto della loro partenza. Alcuni sostengono che siano partiti all'alba, mentre altri parlano delle 11 del mattino. Da allora, non si sa dove si trovino, anche se è plausibile che siano rientrati in Colombia. Jhonni Benavides è apparso in un video del complesso musicale "Canto Vivo" durante un concerto a Mocoa, nel Putumayo, il 16 agosto. Nonostante la loro assenza, tramite il loro legale, continuano ad assicurare che Alex si sarebbe allontanato da solo e che non ci sia motivo di pensare a un omicidio.

LE INDAGINI E LE RICHIESTE DELLA FAMIGLIA
Le indagini sono ancora in corso e tardano ad arrivare i risultati tossicologici sul corpo di Alex, inizialmente attesi per la fine di luglio. La famiglia, tramite i legali, ha chiesto e ottenuto il test del capello sui presenti alla serata in abbazia. Ora, chiedono che venga utilizzato il luminol nell'automobile e nell'abbazia, un reagente che consentirebbe di individuare tracce di materiale ematico anche ripulito. Secondo i familiari, non si sarebbero ancora svolti accertamenti di questo tipo.

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