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Blitz contro network neonazista AAST su Telegram

Arresti e misure cautelari in diverse città italiane: indagati un giovane italiano e un cittadino rumeno, entrambi collegati a un gruppo accelerazionista russo che incitava all’odio razziale e al terrorismo

DIGOS

Il blitz della DIGOS

La Polizia di Stato ha eseguito, questa mattina, due misure cautelari nei confronti di un ventenne di origine rumena e di un diciottenne italiano, membri del network suprematista russo AAST, attivo su Telegram. L’operazione è stata condotta dalle sezioni Digos di Milano, Cagliari e Vicenza, sotto la direzione della Procura della Repubblica e il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. I provvedimenti arrivano al termine di un anno di indagini, che hanno permesso di raccogliere prove sull’appartenenza dei due indagati al gruppo neonazista.

Il diciottenne cagliaritano, oggi agli arresti domiciliari, è stato identificato come affiliato ad AAST e alla collegata organizzazione terroristica The Base, attiva nella diffusione dell’ideologia del "White Suprematist Extremism". Già da minorenne aveva manifestato comportamenti violenti, come l’episodio in cui minacciò con un coltello un compagno di scuola che lo aveva redarguito per averlo sentito inneggiare a Hitler. In seguito, il giovane ha proseguito con atti di odio razziale e commesso reati legati al pedo-pornografia, estorsione informatica e furto d’identità. L’indagine ha rivelato che il giovane aveva creato una rete di contatti suprematisti, cercando di affermarsi condividendo contenuti propagandistici e compiendo reati, tra cui tentata estorsione aggravata e violenza sessuale online nei confronti di una minorenne.

Parallelamente, il ventenne rumeno, sottoposto all’obbligo di dimora, è risultato essere un leader del gruppo AAST. Esperto di editing video e foto, il giovane è stato individuato come amministratore attivo del network e responsabile della creazione di contenuti di propaganda di matrice suprematista, antisemita e filorussa. L’indagine ha fatto luce sul suo coinvolgimento nel reclutamento di nuovi membri per il gruppo, incitando all’uso di armi ed esplosivi artigianali, tramite la diffusione di manuali sui canali Telegram.

Le indagini proseguono sotto il controllo delle autorità competenti, in attesa di nuovi sviluppi e delle sentenze definitive per i due giovani.

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