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Battaglia legale

Verona: assolto il piastrellista accusato di non aver diviso i 2 milioni del gratta e vinci

Dopo tre anni di battaglia legale, Ricardo T. è stato assolto dall'accusa di appropriazione indebita

Verona: assolto il piastrellista accusato di non aver diviso i 2 milioni del gratta e vinci

Foto di repertorio

Era il 22 febbraio 2021 quando Ricardo T., un piastrellista brasiliano di 43 anni residente a Mozambano, acquistò cinque tagliandi del Gratta e Vinci da 20 euro ciascuno a Garda. Uno di quei biglietti si rivelò essere vincente, portando a casa un montepremi di 2 milioni di euro. Non era la prima volta che la fortuna baciava Ricardo: solo venti giorni prima, a Modena, aveva vinto 800mila euro con un altro Gratta e Vinci. Tuttavia, questa seconda vincita, più corposa, avrebbe portato Ricardo in un'aula di tribunale per i successivi tre anni.

Giovanni S. e Christian C., amici di Ricardo, sostenevano che il biglietto vincente fosse stato acquistato in società e che quindi la vincita dovesse essere divisa tra loro tre. Secondo i due, c'era un accordo preciso, tanto che avevano contattato un notaio e un commercialista per formalizzare la divisione del premio. Tuttavia, Ricardo aveva tentato di incassare l'intera somma per sé, scatenando una battaglia legale che lo ha visto rischiare fino a tre anni di carcere e la restituzione di 540mila euro a ciascuno dei due amici.

Il processo ha attraversato diverse fasi, con il pubblico ministero Alberto Sergi che ha continuato a sostenere la tesi dell'acquisto in società. Tra le prove presentate, era stata riportata la dichiarazione di un operatore bancario secondo cui Ricardo avrebbe affermato che la giocata era stata fatta anche da altri. Tuttavia, Ricardo ha sempre sostenuto di aver acquistato il biglietto da solo, affermando di aver vinto quel biglietto e che, dalla felicità, avrebbe fatto un regalo anche agli altri. Un'azione che aveva già compiuto in passato con la vincita di 800mila euro, quando aveva regalato a un amico 20mila euro. Gli avvocati difensori di Ricardo, Giovanni Chincarini e Giordana Frattini, hanno cercato di dimostrare l'innocenza del loro assistito, ricordando episodi passati e presentando tabulati telefonici che contraddicevano in parte i racconti dei testimoni chiave. Le argomentazioni della difesa hanno convinto la giudice Sabrina Miceli, che lunedì 16 settembre ha assolto Ricardo dall'accusa di appropriazione indebita, dichiarando che il fatto non sussisteva.

La vicenda ha attirato l'attenzione non solo della giustizia, ma anche della Banca d'Italia e della Guardia di Finanza, insospettite dalle due vincite ravvicinate. Inizialmente, Ricardo era stato sospettato di aver ricevuto una soffiata da qualche conoscenza negli ambienti della Lottomatica, la concessionaria che distribuisce i Gratta e Vinci. Tuttavia, le indagini hanno chiarito che le vincite erano frutto di una fortuna sfacciata, favorita dall'abitudine di Ricardo di comprare interi pacchi di tagliandi. La sentenza ha ribaltato la situazione, permettendo a Ricardo di godersi finalmente la sua vincita. Tuttavia, per le motivazioni complete della sentenza, occorrerà attendere 90 giorni. 

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