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Venezia al secondo posto in Italia per reati di borseggio: un'analisi dettagliata

La città lagunare registra un aumento dei furti, con 6.738 borseggi nel 2023. Crescono le denunce e le misure di sicurezza

Venezia al secondo posto in Italia per reati di borseggio: un'analisi dettagliata

Ponte di Calatrava a Venezia

La città di Venezia si trova a fronteggiare un aumento significativo dei reati di borseggio. Secondo i dati più recenti forniti dal Ministero dell'Interno e analizzati dal Sole 24 Ore, la città lagunare si posiziona al secondo posto a livello nazionale per questo tipo di reato, con ben 6.738 casi denunciati nel 2023. 

L'analisi del Sole 24 Ore offre uno spaccato dettagliato della criminalità nelle province italiane. Milano e Roma dominano la classifica, con il 15% dei reati commessi all'interno delle loro aree urbane. Milano, in particolare, si conferma al primo posto con 7.093 denunce per 100mila abitanti, seguita da Roma che ha registrato un aumento dell'11%, raggiungendo 6.071 denunce per 100mila residenti. Firenze, Rimini, Torino, Bologna, Prato, Imperia e Livorno completano la top 10, con Napoli che scivola fuori dalle prime dieci posizioni, cedendo il passo a Venezia, ora nona.

Nel 2023, Venezia ha registrato un totale di 22.144 denunce per furto, di cui 6.738 sono casi di borseggio. Questo dato colloca la città al secondo posto a livello nazionale per questo tipo di reato. L'affluenza turistica, che caratterizza la città, sembra essere un fattore determinante nell'aumento di questi episodi. Le calli veneziane, affollate di visitatori, diventano terreno fertile per i borseggiatori, che agiscono quasi quotidianamente.

Nonostante l'elevato numero di furti, Venezia mostra un dato interessante riguardo alle rapine: non sono stati registrati casi di rapine in banca nel 2023. Tuttavia, le strade rimangono un luogo di rischio, con 281 rapine su strada denunciate nello stesso anno. La polizia locale, insieme alle forze dell'ordine, ha implementato strategie mirate per contrastare questo fenomeno. Gli agenti non solo cercano di cogliere i borseggiatori sul fatto, ma puntano anche a contestare violazioni già esistenti, come l'inosservanza dei fogli di via. Questo strumento ha visto un aumento delle denunce da 121 nel 2022 a 163 nel 2023, con l'obiettivo di destabilizzare i ladri seriali e portarli all'arresto.

Monica Poli, rappresentante del comitato "Cittadini non distratti", osserva come i borseggiatori stiano diventando sempre più violenti e organizzati. Non si tratta più soltanto di semplici furti con destrezza, ma in alcuni casi si trasformano in vere e proprie rapine. Le forze dell'ordine sono quindi chiamate a intensificare le misure di sorveglianza, come la presenza di guardie giurate agli imbarcaderi, per dissuadere i malintenzionati.

Nel 2023, Venezia ha visto un totale di 40.287 denunce complessive, con il 53,9% di queste provenienti dal capoluogo. Questo rappresenta un incremento rispetto all'anno precedente, con 3.246 denunce in più. Sebbene l'aumento delle denunce possa sembrare preoccupante, potrebbe anche riflettere una maggiore fiducia da parte dei cittadini nelle istituzioni, che scelgono sempre più spesso di segnalare i reati subiti.

Le forze dell'ordine veneziane stanno adottando diverse misure per contrastare il fenomeno dei borseggi. Tra queste, l'aumento della presenza di agenti in borghese nelle zone più affollate e l'uso di tecnologie avanzate per monitorare e prevenire i reati. Inoltre, la collaborazione con i cittadini e le associazioni locali è fondamentale per creare un ambiente più sicuro e dissuadere i malintenzionati.


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