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Emergenza fauna

Lupi, cinghiali e piccioni: agricoltori in allarme nell'Alto Vicentino

Gli allevatori denunciano continue predazioni e danni devastanti. Coldiretti chiede ai sindaci un'azione decisa per proteggere le aziende agricole e scongiurare ulteriori perdite

Bestie Alto Vicentino

Foto di Coldiretti Veneto

Vicenza, 20 settembre 2024 – Gli animali selvatici continuano a mettere in ginocchio agricoltori e allevatori nell'Alto Vicentino. Recenti attacchi hanno colpito duramente le aziende agricole Pasin Devis di Valdagno e Lombardi Giuliano di Caltrano, con gravi perdite tra i capi di bestiame. Lupi, cinghiali e persino piccioni costituiscono una minaccia sempre più diffusa, complicando la vita a chi gestisce le malghe in montagna.

"Abbiamo perso cinque capi tra pecore e capre, nonostante i recinti elettrificati e i cani maremmani a guardia", racconta Devis Pasin. "I lupi non temono nulla e agiscono indisturbati. La situazione ci sta sfuggendo di mano e rischiamo di consegnare le nostre aziende ai selvatici." Pasin, come tanti altri allevatori della zona, sottolinea la difficoltà di difendersi con gli strumenti attuali e l’urgenza di misure concrete per arginare il problema.

Anche Giuliano Lombardi, che gestisce oltre 300 bovini distribuiti su sette malghe, ha visto morire due vitelli a causa dei lupi. "Le madri hanno cercato i loro piccoli per giorni", spiega, sottolineando il dramma emotivo oltre a quello economico. A peggiorare la situazione, aggiunge Lombardi, ci sono i cinghiali che devastano i pascoli e i piccioni, la cui proliferazione incontrollata non trova soluzioni efficaci.

Da mesi Coldiretti denuncia la gravità della situazione in tutto il Vicentino. "Gli allevatori svolgono un ruolo cruciale nella tutela del territorio, eppure si trovano soli di fronte a queste minacce", dichiara Pietro Guderzo, presidente di Coldiretti Vicenza. "Chiediamo ai sindaci di unirsi alla nostra battaglia per evitare che la prossima estate debba ancora una volta trasformarsi in una tragica conta dei morti". Guderzo ribadisce la necessità di contenere il numero dei lupi e dei cinghiali, evidenziando come le misure passive finora adottate si siano dimostrate inefficaci.

La richiesta degli allevatori è chiara: servono interventi tempestivi e risolutivi per difendere le loro aziende, il territorio e la cultura montana dall'aggressione di una fauna selvatica sempre più invasiva e pericolosa.

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