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Controlli stradali
23.09.2024 - 17:28
Immagine di repertorio
Nella serata di sabato 21 settembre 2024, una tranquilla uscita serale si è trasformata in un incubo per B.M., un giovane di 24 anni residente a Romano d'Ezzelino. Gli agenti del commissariato di polizia di Bassano del Grappa lo hanno fermato durante un controllo di routine in via Folo, scoprendo un carico di hashish nascosto nella sua auto. L'episodio ha portato all'arresto del giovane per spaccio di sostanze stupefacenti, gettando luce su una vicenda che ha scosso la comunità locale.
IL CONTROLLO IN VIA FOLO
Erano circa le 19:50 quando il personale della sezione volanti ha deciso di fermare l'auto condotta da B.M., che viaggiava in compagnia della fidanzata. Durante il controllo, gli agenti hanno subito notato un forte odore di sostanza stupefacente provenire dall'abitacolo. Alla richiesta di spiegazioni, il giovane ha ammesso di avere con sé dell'hashish, consegnando agli agenti un astuccio verde contenente un barattolo di vetro con due pezzi di hashish, un coltello, un bilancino e vario materiale per il confezionamento.
LA SCOPERTA NEL MARSUPIO
Non è finita qui. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato altre due dosi confezionate di hashish all'interno del marsupio del giovane, per un peso lordo complessivo di circa 45 grammi. La situazione si è ulteriormente complicata quando, una volta giunti presso gli uffici del commissariato, B.M. è stato sottoposto a perquisizione personale. Nel suo portafoglio sono stati rinvenuti 1.230 euro in banconote di vario taglio, somma che gli inquirenti ritengono possa essere il provento dell'attività illecita.
LA PERQUISIZIONE DOMICILIARE
La vicenda ha preso una piega ancora più seria con la perquisizione domiciliare presso la residenza del giovane. Nei locali interrati dell'abitazione, precisamente all'interno di un cassetto di un mobile in legno della taverna, gli agenti hanno trovato una busta di cellophane bianca contenente ulteriore sostanza stupefacente. Questo ritrovamento ha confermato i sospetti degli inquirenti, portando all'arresto di B.M. per violazione dell'art. 73 del D.P.R. n. 309/90, relativo allo spaccio di sostanze stupefacenti.
GLI ARRESTI DOMICILIARI E IL GIUDIZIO
Dopo l'arresto, B.M. è stato accompagnato presso la sua abitazione, dove è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio con rito direttissimo, previsto per la mattinata di lunedì 23 settembre 2024. La vicenda ha sollevato numerosi interrogativi sulla diffusione delle sostanze stupefacenti nella zona e sull'efficacia delle misure di controllo.
LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA
È importante ricordare che, in base al principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza di B.M. sarà definitivamente accertata solo nel caso in cui intervenga una sentenza irrevocabile di condanna. Fino ad allora, il giovane rimane un indagato, e la sua vicenda sarà seguita con attenzione sia dagli inquirenti che dalla comunità locale.
UN CASO CHE SCUOTE LA COMUNITÀ
L'arresto di B.M. ha avuto un forte impatto sulla comunità di Romano d'Ezzelino, un piccolo centro dove episodi di questo tipo sono relativamente rari. La notizia ha suscitato preoccupazione tra i residenti, che si interrogano su quanto sia diffuso il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nella loro zona. Le autorità locali hanno ribadito l'importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine per contrastare efficacemente il traffico di droga.
UN MONITO PER I GIOVANI
Questo episodio rappresenta un monito per i giovani della zona, ricordando loro i rischi e le conseguenze legali legate al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le forze dell'ordine continueranno a monitorare attentamente la situazione, intensificando i controlli per garantire la sicurezza e il benessere della comunità.
LA LOTTA CONTRO LO SPACCIO
La lotta contro lo spaccio di droga è una battaglia continua che richiede l'impegno di tutti: forze dell'ordine, istituzioni e cittadini. Episodi come quello di sabato scorso dimostrano l'importanza di mantenere alta la guardia e di intervenire tempestivamente per prevenire e contrastare il fenomeno. La vicenda di B.M. è solo uno dei tanti tasselli di un mosaico complesso, che richiede un approccio integrato e una collaborazione costante tra tutte le parti coinvolte.
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