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Assenteismo scolastico
25.09.2024 - 09:03
Foto di repertorio
In un istituto superiore di Treviso, un docente di diritto, originario di Taranto, è stato licenziato dopo un'assenza prolungata di ben 540 giorni.
Il professore, un sessantenne, era stato assunto con contratto a tempo indeterminato nel 2021 presso un istituto superiore di Treviso. Tuttavia, da allora, non si era mai presentato in aula. Il primo anno di aspettativa è stato seguito da una serie di malattie, spesso concentrate dal lunedì al sabato, e da numerose assenze ingiustificate. In totale, il docente ha accumulato quasi 550 giorni di assenza in soli tre anni. Lunedì mattina, il professore si è presentato a scuola, convinto di poter riprendere il suo posto in cattedra. Tuttavia, la sua richiesta è stata respinta. L'istituto aveva già avviato e concluso il procedimento di licenziamento, basato principalmente sul superamento dei limiti massimi di assenza consentiti. Un provvedimento non semplice da adottare, ma che in questo caso è stato supportato da un'abbondanza di materiale documentale.
La situazione ha avuto ripercussioni significative sugli studenti. L'assenza prolungata del docente ha impedito alla scuola di nominare supplenti annuali, costringendo l'istituto a ricorrere a supplenze brevi e frammentarie. Questo ha creato una continua instabilità per gli alunni, che hanno dovuto affrontare un susseguirsi di insegnanti temporanei, con evidenti ripercussioni sulla qualità dell'insegnamento.
L'ufficio scolastico di Treviso ha sostenuto la decisione dell'istituto, ritenendo che il licenziamento fosse giustificato. Il professore, se lo desidera, potrà impugnare il provvedimento, ma per ora la vicenda sembra chiusa. La questione potrebbe riaprirsi solo in caso di un eventuale ricorso legale, che si baserebbe sulla distinzione tra assenze per malattia e assenze ingiustificate.
Un elemento emerso durante l'indagine è che il docente si era sottoposto a una visita medica presso una commissione di Bari, che lo aveva dichiarato idoneo al lavoro. Questo dettaglio aggiunge un ulteriore livello di complessità alla vicenda, sollevando domande sulla gestione delle assenze per malattia e sulla validità dei certificati medici presentati.
Uno degli aspetti più paradossali della vicenda è che le assenze del professore erano spesso spezzettate. Inviava certificati medici per brevi periodi, tornando disponibile nei fine settimana e nei giorni festivi, quando la scuola era chiusa. Questo ha impedito all'istituto di organizzare una sostituzione efficace, aggravando ulteriormente la situazione.
Le norme che regolano le sostituzioni dei docenti assenti sono rigide e non sempre permettono di trovare soluzioni adeguate. Nel caso del professore "fantasma", la scuola non ha potuto fare altro che assegnare supplenze brevi, con tutte le difficoltà organizzative e didattiche che ne sono derivate.
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