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Lavoro nero
22.10.2024 - 11:30
Foto di repertorio
Il lavoro nero è tornato sotto i riflettori grazie a un'operazione condotta dalla Guardia di Finanza nel Polesine. Su disposizione del comando provinciale di Rovigo, sono stati intensificati i controlli durante la stagione estiva appena conclusa, portando alla luce una realtà preoccupante: 46 lavoratori irregolari, di cui 28 completamente in nero, sono stati individuati in vari settori economici.
L'operazione, coordinata dal gruppo di Rovigo della Guardia di Finanza, ha visto il coinvolgimento di tutte le tenenze locali, da Loreo a Adria, passando per Occhiobello e Lendinara. In un quadrimestre estivo particolarmente intenso, sono stati effettuati 44 interventi che hanno rivelato irregolarità diffuse in diversi ambiti lavorativi. Dalla ristorazione al commercio, dall'edilizia all'agricoltura, passando per il manifatturiero e i servizi alle imprese, nessun settore è stato risparmiato dai controlli.
Le irregolarità riscontrate sono di varia natura: dalla mancata assunzione dei lavoratori al pagamento con mezzi non tracciati, fino alla mancata istituzione del libro unico del lavoro. In almeno 12 casi, è stata applicata la cosiddetta maxi-sanzione per la mancata assunzione, con importi che variano da 1.950 a 11.700 euro per ciascun lavoratore non assunto. Se l'impiego in nero si è protratto oltre i 30 giorni, le sanzioni possono raddoppiare, arrivando fino a 23.400 euro. In questi casi, è stata inoltrata una comunicazione alla Direzione Territoriale del Lavoro di Rovigo per valutare la sospensione dell'attività imprenditoriale.
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