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Caso Cecchettin

Processo a Filippo Turetta: la verità in aula per l'omicidio di Giulia Cecchettin

Il 23enne di Torreglia affronta il giudizio per l'omicidio della giovane di Vigonovo, senza testimoni né consulenti

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Giulia Cecchettin

Il processo a carico di Filippo Turetta, accusato dell'omicidio della 22enne Giulia Cecchettin, si apre nella giornata di oggi venerdì 25 ottobre alla corte d'assise di Venezia. In aula, accanto all'imputato, ci sarà anche Gino Cecchettin, padre della vittima.

Il processo si svolgerà con una formula particolare: la corte d'assise di Venezia ha deciso di giudicare Turetta sulla base degli atti raccolti durante le indagini preliminari, senza l'audizione di testimoni e consulenti. Una scelta che ha destato non poche discussioni, ma che è stata accettata da tutte le parti coinvolte. L'accordo tra difesa e accusa mira a rendere il procedimento il più rapido possibile, evitando di alimentare ulteriormente il clamore mediatico che ha già circondato il caso.

L'avvocato di Turetta, Giovanni Caruso, ha confermato la presenza del suo assistito in aula, sottolineando l'importanza della deposizione che avverrà oggi e lunedì. Turetta sarà interrogato dal pubblico ministero Andrea Petroni, titolare del fascicolo, e dagli avvocati delle parti civili. La difesa punta a ottenere il riconoscimento delle attenuanti generiche, cercando di evitare la condanna all'ergastolo. Un obiettivo ambizioso, considerando la gravità delle accuse, ma che si basa su un comportamento processuale collaborativo da parte dell'imputato.

Il pubblico ministero Andrea Petroni ha accettato la proposta di un processo senza testimoni, rinunciando all'audizione dei 30 testi che aveva inizialmente indicato. Una decisione che potrebbe sembrare sorprendente, ma che si inserisce in una strategia volta a snellire il procedimento e a concentrarsi sugli elementi già raccolti durante le indagini. La scelta di Petroni è stata accolta senza opposizioni dalle parti civili, che hanno preferito evitare ulteriori ritardi e complicazioni.

Quello che si applicherà a Turetta sarà una sorta di giudizio abbreviato, sebbene senza lo sconto di pena di un terzo previsto per questo rito. Un compromesso che riflette la volontà di tutte le parti di giungere a una conclusione rapida e definitiva, senza trascinare il caso per mesi o anni. La corte d'assise di Venezia si trova così a dover decidere sulla base di un quadro probatorio già delineato, senza ulteriori testimonianze o perizie.

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