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Marginalizzazione del cittadino
07.11.2024 - 17:47
Immagine di repertorio
La provincia di Treviso sta vivendo un progressivo abbandono delle filiali bancarie, con una conseguente crisi che tocca da vicino cittadini e imprese. Il fenomeno, che si estende anche nella Marca, ha messo in evidenza la chiusura di 199 sportelli bancari dal 2015 a oggi, con una riduzione del 37% delle filiali. La situazione ha raggiunto livelli preoccupanti: più di 20.000 residenti sono costretti a recarsi fuori dal proprio comune per accedere ai servizi bancari.
Il convegno su “Desertificazione bancaria e attrattività del territorio”, organizzato dalla Cisl con la First Belluno Treviso, ha portato alla luce dati allarmanti. Attualmente, un comune su tre in provincia di Treviso è senza sportello bancario, con 11 comuni completamente privi di filiali e 21 con una sola agenzia. Le chiusure hanno colpito in modo particolare i comuni più piccoli, con la scomparsa di banche in zone come Morgano, Fregona, e Cison di Valmarino.
Antonella Primizia, segretaria First Cisl Belluno Treviso, ha evidenziato che la crisi delle filiali sta avendo ripercussioni anche sul mondo del lavoro. Dal 2016 sono stati persi oltre 1.400 posti di lavoro nel settore bancario. Inoltre, i dipendenti delle filiali chiuse vengono spesso trasferiti a sportelli lontani, creando disagi sia per i lavoratori che per i cittadini.
La Cisl ha espresso preoccupazione anche per le conseguenze sociali ed economiche del fenomeno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, come gli anziani, che faticano a utilizzare i servizi digitali e spesso hanno difficoltà a spostarsi. La formazione e il sostegno istituzionale sono, per la Cisl, elementi fondamentali per accompagnare le persone più fragili nella transizione digitale.
Il fenomeno ha coinvolto anche il settore imprenditoriale. Circa 10.000 aziende che operano nei comuni privi di sportelli bancari si trovano ad affrontare difficoltà nell’accesso al credito e agli investimenti, essenziali per la loro crescita. Francesco Orrù, segretario della Cisl Belluno Treviso, ha messo in evidenza come la desertificazione bancaria stia minando l’attrattività del territorio, con il rischio concreto di un’emorragia di imprese e cittadini, e ha sottolineato l’importanza della presenza bancaria capillare per sostenere le piccole e medie imprese locali.
Riccardo Colombani, segretario generale First, ha ribadito il ruolo sociale delle banche, che, secondo la Costituzione, non devono solo occuparsi di risparmio e credito, ma anche di coesione sociale. La Cisl ha lanciato un appello per un “patto” tra imprese e istituzioni per contrastare la desertificazione bancaria, un fenomeno che danneggia tutti e che deve essere affrontato con un’azione collettiva.
La battaglia per preservare i servizi bancari è solo una parte della sfida più ampia: garantire l’accesso a tutti i servizi essenziali, come trasporti, alloggi e infrastrutture, per rendere il territorio più attrattivo e sostenibile.
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