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Innocenza provata
08.11.2024 - 15:32
Domenico Cuttaia
Si chiude con una sentenza di assoluzione il processo che ha visto coinvolto l’ex prefetto Domenico Cuttaia, accusato di frode in pubbliche forniture, falso in atto pubblico e rivelazione di segreto d’ufficio per presunti illeciti nella gestione del centro di accoglienza per migranti di Cona (Venezia). Il tribunale di Venezia ha emesso il verdetto con la formula “perché il fatto non sussiste”, scagionando non solo Cuttaia, ma anche gli ex viceprefetti Vito Cusumano e Paola Spatuzza dalle accuse.
Il processo, che ha coinvolto eventi risalenti al periodo 2015-2017, ruotava intorno alla presunta comunicazione in anticipo dell’arrivo di alcune ispezioni e alla presunta falsificazione di dichiarazioni verso la Commissione parlamentare e la Cabina di regia sull’immigrazione. L’accusa sosteneva che tali comunicazioni avrebbero potuto influenzare i controlli sulla gestione del centro.
Difeso dagli avvocati Nicola Madia e Antonio Rucco, Cuttaia ha visto riconosciuta dal tribunale la correttezza del proprio operato. “Finalmente è stato riconosciuto ciò che era evidente fin dal primo giorno: il prefetto Cuttaia è sempre stato un servitore dello Stato, fedele ai suoi doveri e impegnato a gestire l’accoglienza dei migranti nel rispetto delle leggi”, hanno commentato i legali a seguito della sentenza.
Nel medesimo processo, tre ex responsabili della cooperativa incaricata della gestione del centro di Cona sono stati invece condannati a pene da un anno fino a due anni e mezzo, con sospensione della pena per due di loro.
Con questa sentenza, la giustizia sembra aver restituito onore e dignità all’ex prefetto Cuttaia, che, come dichiarato dai suoi difensori, “ha sempre operato per il bene della collettività e per l’accoglienza dei migranti”.
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