Scopri tutti gli eventi
Cronaca giudiziaria
14.11.2024 - 09:01
Un giornalista di Treviso, di 64 anni, è al centro di una vicenda giudiziaria che lo vede accusato di appropriazione indebita di una somma considerevole, 320 mila euro, e di due telefoni cellulari appartenenti al defunto padre.
La storia ha inizio nel dicembre del 2021, quando il padre del giornalista, un facoltoso ottantenne, viene trovato senza vita nella sua abitazione. L'uomo, che viveva da solo assistito da una badante albanese, aveva redatto un testamento in cui designava quest'ultima come erede universale. La decisione di lasciare tutto alla badante, che era diventata per lui come una figlia, ha sollevato non poche polemiche, soprattutto da parte del figlio giornalista, con cui i rapporti erano stati interrotti da tempo.
La mattina del 22 dicembre, è la figlia della badante a scoprire il corpo dell'anziano. Sotto shock, la giovane chiama la madre, che a sua volta contatta il giornalista. Al suo arrivo, secondo la denuncia della badante, l'uomo si sarebbe disinteressato della salma del padre, concentrandosi invece sulla ricerca di beni materiali. Avrebbe frugato nei cassetti, trovando e appropriandosi di 320 mila euro in contanti, custoditi in banconote da 50 euro. La badante, consapevole del testamento, si oppone, affermando che non può farlo e che quei soldi spettano a lei, in quanto esiste un testamento che lo dichiara. La situazione degenera al punto da richiedere l'intervento dei carabinieri.
I militari, giunti sul posto, ascoltano entrambe le parti e decidono di consegnare temporaneamente il denaro al giornalista, con l'accordo che lo avrebbe depositato in un conto bancario in attesa di chiarire la questione testamentaria. Tuttavia, quando l'8 febbraio 2022 il testamento viene dichiarato autentico, il conto bancario non contiene più l'intera somma. Solo 70 mila euro risultano depositati, mentre i restanti 250 mila euro sembrano essere scomparsi.
Il giornalista si difende sostenendo che ci sia stato un errore nel verbale redatto dai carabinieri. Tuttavia, la procura non accetta questa spiegazione e decide di procedere con il rito immediato. La difesa è affidata all'avvocato Fabio Crea, mentre la badante, costituitasi parte civile, è rappresentata dall'avvocato Roberta Canal. Il processo, iniziato con un'udienza pre-dibattimentale, è stato aggiornato a maggio prossimo.
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516