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Le tensioni israelo-palestinesi arrivano sulle Alpi

Turisti israeliani respinti da un albergo sulle Dolomiti: "Responsabili di genocidio"

Gestore di un albergo a Selva di Cadore rifiuta un gruppo di visitatori israeliani: “Non siete i benvenuti”

Patrick Ongaro

Il messaggio del titolare su Booking

Scoppia la polemica attorno alla vicenda dell’Hotel Garni Ongaro, un albergo situato a Selva di Cadore, nel cuore delle Dolomiti, dopo che il gestore ha rifiutato una prenotazione a un gruppo di turisti israeliani. Secondo quanto riportato da Bet Magazine Mosaico, il sito ufficiale della comunità ebraica di Milano, il rifiuto si basa su presunti motivi di natura politica, con il responsabile dell’hotel che avrebbe dichiarato che i turisti israeliani non sono “clienti ben accetti” in quanto “responsabili di genocidio”.

Il gruppo, originariamente intenzionato a trascorrere una vacanza sulle Dolomiti all’inizio di novembre, si è visto invitare dal gestore dell’albergo a cancellare la prenotazione, con la promessa di una cancellazione gratuita.

Contattato dall'ANSA per maggiori dettagli, il titolare della struttura, Patrick Ongaro, avrebbe evitato di rilasciare commenti alla stampa. Tuttavia, su un presunto profilo social – che risulterebbe privato – avrebbe confermato il rifiuto di accogliere ospiti israeliani. Questo episodio non è isolato: la comunità ebraica ha ricordato un caso simile avvenuto ad aprile, quando il titolare dell’Hotel “Le Funi” di Bergamo aveva respinto un altro gruppo di turisti israeliani.

La vicenda sta sollevando un ampio dibattito sulle implicazioni etiche e legali di tali rifiuti nel settore turistico, suscitando sconcerto e interrogativi sulla linea di confine tra scelte private e discriminazione nei confronti di un intero popolo.

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