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Maxi-frode fiscale
14.11.2024 - 16:35
La Guardia di Finanza di Venezia ha dato esecuzione a una serie di perquisizioni e sequestri d’urgenza, con l’obiettivo di smantellare una vasta operazione fraudolenta nel settore pubblicitario e del web marketing. I provvedimenti, emessi dalla Procura della Repubblica di Venezia, hanno portato al sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro tra denaro, immobili e autovetture. Le operazioni hanno coinvolto diverse province italiane, tra cui Venezia, Padova, Milano, Roma e Bolzano.
Le indagini, condotte dal 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Venezia, hanno portato alla luce un'organizzazione con ramificazioni internazionali, dedita alla creazione di fatture false per operazioni inesistenti. Due società veneziane operanti nel settore delle campagne pubblicitarie sono state individuate come le principali responsabili della frode, in collaborazione con altre aziende "cartiere" dislocate in diverse località italiane. Queste imprese emettevano fatture per costi fittizi, con lo scopo di abbattere le tasse dovute.
Le Fiamme Gialle hanno ricostruito un giro di affari superiore ai 64 milioni di euro, grazie a una serie di false fatturazioni. Le somme illecitamente guadagnate venivano trasferite su conti correnti intestati a società fittizie estere, in paesi dell'Europa dell'Est. I pagamenti venivano giustificati da documenti fiscali falsi emessi dalle stesse aziende estere.
Una volta trasferiti all’estero, i fondi venivano prelevati da un cittadino britannico, che li "restituiva" all'organizzazione, portandoli fisicamente in Italia. Complessivamente, le indagini hanno coinvolto 27 persone fisiche e 28 società, tra cui nove con sede all'estero. Le autorità continuano a monitorare e investigare le ramificazioni di questa frode su scala internazionale.
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