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Cronaca giudiziaria
20.11.2024 - 08:35
Il caso di Marco Bianchin, il giovane ciclista di 17 anni tragicamente investito e ucciso, ha recentemente trovato una conclusione inaspettata nelle aule di tribunale. L'automobilista coinvolto nell'incidente è stato assolto, nonostante la gravità dell'accaduto, a causa di un cavillo legale legato al limite di velocità.
L'incidente si è verificato su una strada che si snoda tra i comuni di San Biagio e Carbonera. Un tratto di strada che nasconde una complessità normativa: i due comuni hanno stabilito limiti di velocità differenti. Questa discrepanza è stata al centro del dibattito giudiziario. L'automobilista, che ha investito Marco Bianchin, ha sostenuto di non aver superato il limite di velocità del tratto di strada in cui si trovava. Tuttavia, la questione si è complicata poiché il punto esatto dell'incidente si trovava in una zona di confine tra i due comuni, dove i limiti di velocità cambiano.
La difesa ha basato la propria strategia su questo dettaglio, argomentando che l'automobilista non poteva essere ritenuto responsabile per un'infrazione che non era chiaramente definita. Questo cavillo ha portato all'assoluzione, sollevando interrogativi sull'efficacia delle normative stradali e sulla loro applicazione.
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