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Mercato del lavoro
21.11.2024 - 09:23
La crisi occupazionale che coinvolge la Meneghetti di Rosà si è trasformata in un intricato nodo che né i sindacati né la Regione Veneto sono riusciti a sciogliere. L'ultimo incontro presso l'unità di crisi regionale, che avrebbe dovuto rappresentare un passo avanti verso la risoluzione della vertenza, si è concluso con un nulla di fatto, lasciando in sospeso il futuro di 40 lavoratori e lavoratrici.
La Meneghetti di Rosà ha mantenuto una posizione rigida, insistendo sulla necessità di includere nella lista di volontari almeno quindici maestranze specifiche, che attualmente non sono disposte ad accettare l'incentivo economico proposto. Questo atteggiamento ha portato l'azienda a cessare ogni trattativa, optando per procedere unilateralmente con i licenziamenti. Nonostante i tentativi di mediazione da parte di figure come Mandich e Bascetta, l'azienda è rimasta ferma sulle proprie posizioni, lasciando la Regione e i sindacati impotenti di fronte a una situazione che sembra non avere una via d'uscita immediata.
Marco Distefano della Fiom di Vicenza e Alain Bortolini della Uilm di Vicenza hanno espresso la loro frustrazione per l'impasse raggiunta, evidenziando che anche la Regione si era ritrovata impotente e stupita di fronte alle posizioni della proprietà. Hanno ribadito la determinazione dei sindacati a mettere in atto tutte le iniziative possibili per fermare i 40 licenziamenti preannunciati. Pur riconoscendo l’impossibilità di proseguire con la trattativa a causa della scelta aziendale, i rappresentanti sindacali hanno sottolineato l’impegno a esplorare ogni strada per tutelare i lavoratori coinvolti.
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