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Sciopero alla Meneghetti: protesta contro i licenziamenti e la gestione della proprietà

Lavoratori e sindacati insorgono contro l'azienda che ha confermato i licenziamenti e rifiutato le proposte alternative

Foto del presidio davanti alla Meneghetti

Foto del presidio davanti alla Meneghetti

Oggi, dalle prime ore del mattino, si è svolto uno sciopero accompagnato da un presidio davanti ai cancelli della Meneghetti, dove i lavoratori e le lavoratrici hanno manifestato il loro dissenso per i 40 licenziamenti annunciati dall’azienda lo scorso settembre e confermati ieri in Regione. La protesta ha avuto luogo dopo che la proprietà ha rifiutato le proposte sindacali, confermando la propria posizione sui licenziamenti.

Secondo quanto riportato nel comunicato stampa emesso ieri e dalle dichiarazioni dell’assessora Mantovan, l’azienda ha deciso di ritirarsi unilateralmente dalle trattative, ponendo come condizione inaccettabile l'inclusione di nominativi specifici nella lista dei volontari per l’esodo. L'atteggiamento della Meneghetti, infatti, è stato giudicato come una farsa dai sindacati, che denunciano la mancanza di buona fede della proprietà. In pratica, l'azienda aveva già deciso la soluzione: i licenziamenti dovevano avvenire in modo mirato, senza accettare alternative.

"Non possiamo accettare che l’azienda continui a trattare i lavoratori come numeri e non come persone", ha dichiarato Marco Distefano della Fiom. La proposta di 30 volontari per l'esodo, avanzata dai sindacati, è stata infatti rifiutata, in quanto la proprietà non li ha considerati "adatti" per le figure professionali di cui aveva bisogno. "La Meneghetti sta dimostrando di voler licenziare in modo mirato e selettivo, ignorando le nostre proposte e trattando i dipendenti in maniera iniqua", ha aggiunto Alain Bortolini della Uilm.

I lavoratori si sentono traditi e raggirati, dopo mesi di trattative, e sono determinati a non cedere. "Non capiamo perché sia stato seguito un iter lungo e complesso con l’aiuto dell’unità di crisi, solo per scoprire che l'unica soluzione che l'azienda aveva in mente era quella di allontanare determinati dipendenti", ha spiegato Distefano. "Per noi la lotta continua. Non ci arrenderemo e faremo tutto il possibile per evitare questi licenziamenti ingiustificati."

I sindacati fanno appello a tutte le istituzioni, alla Regione e alla società civile affinché si faccia sentire la voce dei lavoratori e si trovino soluzioni che tutelino i posti di lavoro. "Non possono essere sempre i lavoratori a pagare il prezzo delle scelte aziendali sbagliate", hanno concluso. La mobilitazione proseguirà, con l’obiettivo di difendere i diritti e il futuro dei lavoratori della Meneghetti.

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