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Cronaca giudiziaria

Caso Cecchettin: la difesa di Turetta tenta l’impossibile per evitare l’ergastolo

Sentenza prevista per il 3 dicembre: una condanna severa appare scontata

Caso Cecchettin: la Difesa di Turetta tenta l’impossibile per evitare l’ergastolo

È una sfida quasi insormontabile quella che attende i legali di Filippo Turetta nel tentativo di evitare l’ergastolo per il loro assistito, accusato di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere ai danni di Giulia Cecchettin. Come riportato dall’ANSA, nella giornata di oggi martedì 26 novembre, dinanzi alla Corte d’Assise di Venezia, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera terranno un’arringa di due ore cercando di ricostruire gli eventi dell’11 novembre 2023, quando il ventiduenne di Torreglia avrebbe ucciso la sua ex fidanzata con 75 coltellate.

La difesa cercherà di confutare l’accusa di premeditazione, sostenuta dal pubblico ministero Andrea Petroni, che ha presentato prove di un piano dettagliato annotato sul cellulare dell’imputato quattro giorni prima del delitto. Petroni ha descritto il crimine come un femminicidio in tre atti: l’aggressione iniziale nel parcheggio di Vigonovo, il proseguimento in auto e l’epilogo nell’area industriale di Fossò, documentato da una telecamera. La vittima, già vittima di stalking e comportamenti ossessivi per oltre un anno, viveva in un clima di paura che culminò tragicamente.

“Le prove contro Turetta sono così schiaccianti che non sappiamo da dove iniziare” ha dichiarato il pm Petroni durante la requisitoria. Tra gli elementi probatori vi sono le tracce di sangue della vittima ritrovate nell’auto dell’imputato, i filmati delle telecamere che mostrano la fuga fino al lago di Barcis, dove il corpo di Giulia fu abbandonato, e le confessioni di Turetta, rese prima durante l’arresto in Germania, poi nel carcere di Verona e infine in aula.

La difesa, pur rinunciando alla perizia psichiatrica, spera di ottenere una pena che consenta al giovane di intraprendere un percorso di rieducazione. “Ci auguriamo che il carcere possa aiutare Turetta a comprendere la gravità del suo gesto e dargli l’opportunità di riscattarsi” dichiarano i legali.

La sentenza, attesa per il 3 dicembre, potrebbe confermare la condanna all’ergastolo per l’imputato.

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