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Giorno della sentenza

Omicidio Cecchettin: le parole dello zio di Giulia prima della sentenza

Il dolore della famiglia Cecchettin mentre il tribunale decide il destino di Filippo Turetta

Andrea Camerotto

Andrea Camerotto, dalla pagina Facebook, con le nipoti

"Non vincerà nessuno perché noi abbiamo perso Giulia, la famiglia di Filippo ha perso Filippo e lui resterà quello che è". Con queste parole, Andrea Camerotto, zio di Giulia Cecchettin, ha espresso il dolore e l’attesa fuori dall’aula del tribunale di Venezia, dove la Corte d’Assise è riunita in camera di consiglio per decidere il destino di Filippo Turetta. L’uomo, reo confesso, è accusato dell’omicidio della sua ex fidanzata, un femminicidio che ha scosso profondamente l’opinione pubblica.

"Indipendentemente dalla condanna o dalla sua durata, lui rimarrà sempre l’assassino di Giulia", ha ribadito Camerotto. Nonostante il sistema giudiziario preveda la possibilità di un reinserimento sociale, per lo zio della giovane vittima, il peso del gesto commesso da Turetta sarà indelebile: "Non potrà mai uscire dal carcere senza essere l’assassino di Giulia".

Camerotto ha sottolineato anche l’atteggiamento dell’imputato durante il processo. "Non ha mai nominato Giulia nel suo interrogatorio, forse una volta soltanto. Anche nel memoriale si riferisce a lei come ‘lei’. Quel memoriale mi è sembrato insulso, scritto da un ragazzetto insicuro".

Durante il dibattimento, Turetta ha dichiarato di non sentirsi pronto a chiedere scusa, un atteggiamento che lo zio di Giulia non ha esitato a criticare: "Non ha nemmeno provato a farlo". Camerotto ha concluso con una dichiarazione forte: "Io non sono per il perdono, e non perdonerò mai chi ha ucciso mia nipote. Ho capito che non potrò mai perdonare chi fa del male alle donne".

La famiglia della giovane attende ora fiduciosa il verdetto, auspicando che la sentenza possa rendere giustizia a Giulia e a tutte le vittime di femminicidio.

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