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Intimidazione all'avvocato Caruso: uno schiaffo allo stato di diritto

Minacce al penalista dopo la condanna di Filippo Turetta: professori e avvocati denunciano un clima pericoloso

L'avvocato Giovanni Caruso

L'avvocato Giovanni Caruso

L’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale (Aipdp) e l’Unione delle Camere Penali Italiane (Ucpi) hanno espresso profonda preoccupazione e sdegno per l’atto intimidatorio subito da Giovanni Caruso, docente di diritto penale all’Università di Padova e avvocato. Caruso, che ha difeso Filippo Turetta durante il processo per il femminicidio di Giulia Cecchettin, ha ricevuto una busta contenente tre proiettili presso il proprio studio, a seguito di polemiche mediatiche legate alla sua arringa difensiva.

“Un gesto gravissimo che richiama alla mente i momenti più bui della nostra Repubblica,” hanno dichiarato in una nota congiunta Gian Luigi Gatta, presidente del Consiglio direttivo Aipdp, e Francesco Petrelli, presidente dell’Ucpi. Dopo la minaccia, le autorità hanno disposto misure di protezione per l’abitazione, lo studio professionale e il dipartimento universitario dove Caruso insegna.

Le associazioni hanno ribadito che “la drammatica realtà della violenza di genere e del femminicidio deve essere contrastata con fermezza, ma senza mai mettere in discussione i principi costituzionali di civiltà giuridica.” Il diritto alla difesa, sancito dall’articolo 24 della Costituzione, è inviolabile e deve essere garantito a chiunque, compresi gli imputati di reati gravissimi.

L’appello si rivolge anche ai media e alla politica: “È necessario adottare una narrazione giudiziaria equilibrata e rispettosa dei ruoli processuali. Altrimenti, rischiamo che episodi di violenza, come quello subito da Caruso, minino la sicurezza personale di chi tutela i diritti costituzionali.”

Il messaggio finale è rivolto alle nuove generazioni: “Nelle Facoltà di Giurisprudenza si studiano i principi della civiltà del diritto. È dovere di tutti proteggerli e trasmetterli, senza arretrare rispetto ai valori fondamentali della nostra Repubblica.”

Un episodio che, secondo i firmatari, non può e non deve passare sotto silenzio, per difendere il diritto e la giustizia da ogni forma di intimidazione.

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