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Niente processo

Citrobacter in pediatria a Verona: prosciolti l'ex primario e altri 6 medici

Il Gip ha deciso il non luogo a procedere per Paolo Biban e gli altri coinvolti nel caso che nel 2020 portò alla morte di quattro neonati, con un centinaio di bimbi contagiati

neonato

Immagine di repertorio

Il caso Citrobacter koseri, che nel 2020 sconvolse il reparto di pediatria dell’Ospedale di Verona, si è concluso con l'assoluzione di tutte le persone coinvolte nell'inchiesta. La decisione è stata presa dal Gip Livia Magri, che ha dichiarato il "non luogo a procedere" per l'ex direttore del reparto, Paolo Biban, e per gli altri sei tra ex e attuali dirigenti medici, tra cui l’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera, Francesco Cobello.

Biban, difeso dagli avvocati Alessandro Keller e Stefano Putinati, era accusato di omicidio colposo e lesioni personali colpose in relazione alla morte di quattro neonati, vittime di una grave infezione da Citrobacter koseri. Al centro dell’indagine, avviata a seguito delle denunce dei genitori delle vittime, c'erano i presunti errori nella gestione dell'infezione che, nel 2020, portò a un centinaio di contagi, con nove bimbi che riportarono danni permanenti.

Il caso aveva sollevato un ampio dibattito sulla sicurezza e la gestione sanitaria all’interno dei reparti ospedalieri pediatrici, ma la decisione del Gip di non procedere con l'accusa chiuderebbe la questione con l'innocenza dei medici accusati.

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