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Protesta sindacale
12.12.2024 - 09:08
Antonio Silvestri
Inizia oggi, 12 dicembre, con 4 ore di sciopero in provincia di Vicenza, la mobilitazione unitaria dei sindacati FIM, FIOM e UILM in Veneto per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dell’industria metalmeccanica. La protesta è stata indetta a seguito della rottura del tavolo delle trattative del 12 novembre, causata dal rifiuto di Federmeccanica e Assistal di discutere la piattaforma sindacale votata da oltre mezzo milione di lavoratori.
Gli scioperi proseguiranno venerdì 13 dicembre a Padova, Verona e Venezia con 8 ore complessive di stop per ciascuna provincia. Belluno, Treviso e Rovigo sciopereranno invece a gennaio, così come Vicenza, che completerà le altre 4 ore di mobilitazione nello stesso mese.
“Domani iniziano gli scioperi programmati fra dicembre e gennaio per chiedere che Federmeccanica e Assistal ritirino la loro ‘contropiattaforma’ e comincino, seriamente, a dare risposte ai sindacati confederali sulla piattaforma presentata a maggio scorso” ha dichiarato Antonio Silvestri, segretario generale della FIOM Veneto, alla vigilia del primo sciopero territoriale.
La piattaforma sindacale, discussa e votata da 411.000 lavoratori, chiede maggiore sicurezza sul lavoro, un aumento salariale adeguato ai profitti delle aziende, più formazione e parità di trattamento, una riduzione delle ore lavorative a parità di salario, e un contrasto deciso alla precarietà e agli appalti indiscriminati.
Secondo i sindacati, Federmeccanica e Assistal avrebbero risposto con una contropiattaforma contenente richieste che impediscono il proseguimento della trattativa. “Rifiutare la nostra piattaforma è un’enorme mancanza di rispetto verso chi l’ha votata e verso i lavoratori, considerati secondari rispetto agli interessi dell’impresa” ha aggiunto Silvestri.
Dal 12 dicembre al 15 gennaio, i metalmeccanici del Veneto saranno impegnati in picchetti, cortei e volantinaggi per sensibilizzare sull’importanza della piattaforma sindacale.
“La crisi non si supera svilendo il lavoro e rendendolo precario, ma con investimenti, innovazione e giuste politiche industriali. Non arretreremo di un passo finché Federmeccanica e Assistal non torneranno a discutere seriamente con noi” ha concluso il segretario regionale della FIOM.
Il settore metalmeccanico, pilastro dell’economia veneta e nazionale, chiede a gran voce un riconoscimento adeguato al ruolo fondamentale di chi, ogni giorno, contribuisce alla creazione della ricchezza nelle imprese.
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