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Procedono le indagini

Inchiesta sulla morte di Moussa Diarra: attese le analisi delle telecamere

Indagini ancora in corso a due mesi dalla tragica sparatoria davanti alla stazione Porta Nuova. Il Procuratore Tito fa il punto sui dati raccolti e i limiti del sistema di videosorveglianza

Raffaele Tito

Raffaele Tito nell'ufficio del Sindaco Tommasi

A quasi due mesi dall’omicidio di Moussa Diarra, il giovane migrante maliano di 26 anni ucciso il 20 ottobre da un agente della Polfer davanti alla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova, emergono nuovi dettagli sulle indagini. In una nota ufficiale, il Procuratore della Repubblica Raffaele Tito ha fornito chiarimenti sul ruolo delle telecamere di videosorveglianza nella ricostruzione dei fatti.

Secondo il Procuratore, all’esterno della stazione erano operative tre telecamere al momento dell’evento. Una di queste, rivolta verso il piazzale, ha documentato uno dei tre colpi di pistola esplosi. Le altre due, posizionate lateralmente rispetto al luogo dell’aggressione, hanno ripreso il momento degli spari e la successiva caduta a terra di Moussa Diarra.

“All’interno della stazione – ha aggiunto Tito – sono presenti una decina di telecamere, che hanno registrato i movimenti delle persone coinvolte prima della sparatoria”. Tuttavia, una di queste appare problematica: nonostante risultasse apparentemente funzionante, non ha registrato alcuna immagine. Questa telecamera, situata nell’atrio centrale della stazione insieme a un’altra che invece ha registrato regolarmente, avrebbe potuto fornire ulteriori dettagli utili, ma non è certo che fosse in grado di riprendere le fasi antecedenti il drammatico evento.

Il Procuratore ha inoltre sottolineato che l’ufficio è ancora in attesa di un rapporto completo da parte della Polizia Scientifica di Padova, che sta analizzando i dati raccolti. L’inchiesta prosegue nel tentativo di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda che ha sollevato grande attenzione mediatica e pubblica.

Moussa Diarra era stato colpito durante un intervento delle forze dell’ordine, chiamate a gestire una situazione di emergenza in cui il giovane, armato di coltello, aveva aggredito gli agenti. L’episodio ha sollevato interrogativi sull’uso della forza e sulla gestione delle situazioni critiche da parte delle autorità. Con l’arrivo dei nuovi elaborati tecnici, si attendono sviluppi significativi per ricostruire con precisione quanto accaduto quel tragico giorno.

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